mercoledì 24 febbraio 2010

Kapó: la mia nemesi


Consiglio parassita nr. 41
Circondati di piante. Rilassano, alleggeriscono l´ufficio e ti danno un oretta di giardinaggio alla settimana a strappare foglie secche, bagnare e chiedere consigli su come coltivarle.

Il capo degli umpalumpa si merita un bel soprannome pesante, dato che é a causa sua che ho cominciato a scrivere sto blog. Mia madre mi consiglia "Lo Stronzo", Daniel Pennac mi accenna "L´Orco", qualche collega "Il Pelato", io propongo per "Il Bastardo", ma essendo una persona colta e studiata gli affibbio il bel soprannome di "Kapó".

Un collega dottore- professore un giorno parlando di Kapó mi ha detto, sottovoce, che pensando a gente come lui riesce a capire perché é stato possibile in Germania instaurare il nazismo. E sentito dire da un tedesco é tutto un dire su che tipo di persona é questo Kapó.

Cominciamo con le origini di questo Blog: Kapó mi aveva segato le gambe l´ennesima volta. Nello stesso periodo il caro vecchio Volpe aveva deciso di riorganizzare l´ufficio. Fino a quel momento io progettavo e Kapó costruiva. Tutti e due avevamo capi differenti (io avevo Volpe e lui Budino) quindi la guerra trasversale era all´ordine del giorno. Con la nuova struttura Budino diventava il mio capo, e sotto me e Metallo un sottogruppo di umpalumpa con a capo il bastardo Kapó.
Penserete che dato che Kapó é sotto di me lo posso comandare a bacchetta ma non é cosí per vari motivi:
- quando é stato preso in ditta ha comprato qualcosa come il 10% delle azioni della ditta: questo lo motiva a lavorare duro e gli da rispetto di fronte alla direzione;
- i suoi umpalumpa sono schiavizzati, quindi ha un piccolo esercito di coatti che lo difende;
- ha un carattere burbero e malvagio, sempre pronto a sfottere per ferire. In tanti hanno paura di lui e gli lasciano fare quello che vuole, giusto per non averlo contro e ripararsi dalle grane;
- lecca da professionista e anche il piú neutrale dei manager, grazie all´effetto somma(1) a lungo andare si lascia adulare e pilotare.
Quando Volpe mi ha preso in ditta, ho preso il posto che spettava a Kapó, bloccandogli la carriera per diventare un vero e proprio quadro come lo sono io.
Il primo anno mi ha fatto di tutto: io gli dicevo di costruire cosí, lui costruiva cosá e mi dava la colpa. Ogni due giorni Volpe doveva cicchettarlo ma lui continuava a spezzarmi il lavoro. Ogni tanto volpe per reazione cicchettava anche me, innocente e senza colpa, per accontentare Kapó e tenerlo calmo.

TQualcuna delle tecniche di Kapó si possono riassumere cosí:

Tecnica di demolizione nr.1
Analisi: Io progetto qls, la faccio controllare a Kapó, lui dice che va bene e che se ci saranno problemi al montaggio ci pensa lui. Lui lo monta apposta sbagliato poi chiama tutto il team di fronte alla macchina e per un oretta criticano il cretino che ha progettato la boiata (io). Dopo un ora mi chiama e appena arrivo mi mette in croce davanti al team dicendo:
- Lo vedi il problema?
- Non capisco (infatti se non me lo dici tu dove sta, io avró bisogno un po´ di piú di tre secondi per trovarlo).
- Ma dai, é evidente, il problema é qui...
...io ci studio in silenzio qualche secondo e dico:
- Logico che non funziona, io non l´ho progettato cosí...
...lui butta le mani in aria, mi dice di fare vedere i disegni SUBITO e a tutto il team (cosa impossibile e bastarda, perché in un meeting volante nessuno ha materiale con se), si gira e fa lo scazzato: il poverino é obbligato a lavorare con inetti come me. Mi da qualche secondo di silenzio in cui tutto il team, me compreso, rimaniamo un po´ confusi, poi ci racconta la sua soluzione (che sarebbe costruire il tutto come io avevo progettato dall´inizio). Lo dice in fretta e chiude con un: - E ora lasciatemi lavorare.
Effetto sortito: io sono un inetto e progetto merda, lui é quello bravo che si accorge degli errori, massacra la mia autoritá davanti al team e alla fine salva tutti presentando una soluzione.
Soluzione adottata per fotterlo: aspettare che Kapó dice "e ora lasciatemi lavorare" per alzare la voce e urlare skazzato: -NONONONONONO, nessuno va a lavorare finché io, il costruttore, non da l´ok! Chiaro?
Poi spiego IO che é stato LUI a costruire sbagliato e non viceversa.
Effetti collaterali: non é bello litigare con un collega di fronte a colleghi, sia io che Kapó perdiamo autoritá, che dovremo riguadagnarci (2)

Tecnica di demolizione nr.2
Analisi: c´é un problema, lui non riesce a risolverlo da solo e sa che deve chiedermi aiuto, ma non lo vuole fare se no perde autoritá. Viene da me e dice che il problema lo sta risolvendo. Dopo la terza volta che mi dice che il problema lo sta risolvendo (e io mi fido), manda una mail al capoprogetto (e a tutto il team) dicendo che io non lo sto aiutando e che non sa cosa fare. La sua mail non é mai piú lunga di una riga.
Effetto sortito: io rispondo alla mail spiegando che non é vero ed elencando la cronistoria dei nostri colloqui; poi elenco il problema e la possibile soluzione: mezza paginetta di email. I colleghi capiscono solo che se scrivo cosí tanto é per difendermi. La mia autoritá é massacrata. Devo essere escluso dalla soluzione perché sono un inetto.
Soluzione adottata per fotterlo: mando a tutto il team la soluzione e chiedo a Kapó di realizzarla a tempo di record, che non possiamo perdere tempo per queste stronzate e che la prossima volta deve chiedere ai suoi pari una soluzione, senza smuovere un DIO come me er una CAZZATA mortale come quella con cui ci ha disturbato. Il tutto in una riga.
Effetti collaterali: per il momento nessuno. Kapó con la coda tra le gambe se ne sta tranquillo per qualche giorno.

Tecnica di demolizione nr.3
Analisi: Io vado in vacanza una settimana. Torno al lunedí mattina e trovo 620 email. 20 email normale amministrazione e 600 email di Kapó (inviate a tutto il team, piú le risposte del medesimo). Il tipo ha creato una situazione come al punto nr.1, ma non essendo presente non mi posso difendere, quindi mi smerdazza, trova la soluzione e si vende come eroe.
Effetto sortito: io mi interesso alla soluzione ma sono in ritardo, quindi un inetto senza interesse al mio e all´altrui lavoro. Non dovevo andare in vacanza in un momento cosí delicato.
Soluzione adottata per fotterlo: non reagire minimamente alle mail, andare direttamente da Budino a chiedergli cos´era quel "finto panico"(3) che si é generato in mia assenza e che si é risolto da solo, quindi tutti se ne sono giá dimenticati.
Effetti collaterali: puó capitare che un qualche capoprogetto vuole sentire la mia ipotesi su quello che é successo, e non posso dirgli che era un fuoco di paglia. Comunicandogli che era una montatura di Kapó passo per spione.

Ve ne sono tante altre di bastardaggini che Kapó mi prepara ogni settimana, ma per fortuna ho un piano per tutte. Solo che mi skazzo. Sono deluso, triste e incazzato a dover lavorare con un bastardo simile.
Ma il caro vecchio Volpe, dopo la nostra ennesima battaglia mi ha riorganizzato nel team di Budino, Metallo e Kapó, dandomi la soluzione definitiva: questo tipo di persone vogliono solo sentirsi importanti, quindi é giusto rassicurarle con tanta, per quanto inutile, informazione e domande. Infatti ora adotto io una tecnica.
Ogni giorno vado da lui per dieci minuti e gli spiego quello che sto facendo, poi gli faccio qualche domanda inutile e cerco di annoiarlo. Lui mi vede come un rubatempo e scappa, lasciando in pace il nostro difficile rapporto di odio-odio. Lo metto sulla mia stessa barca cosí che anche lui dovrá remare nella mia stessa direzione, creando sana complicitá collegiale.
La tecnica funziona e da gennaio 2009 ho notato che ha preso di mira altri colleghi, con le stesse tecniche. Con me ci va piú leggero, anche perché io ho Budino dalla mia, essendo tutte e due quadri.

Tre settimane fa mi sono fatto delle grasse, ma amare, risate. Rospo viene nel mio container, Kapó era lí per caso e mi regala una scena di leccaculismo epica: si alza dalla sedia, da una bella stretta di mano a Rospo ( a due mani, la tecnica del nido) e gli dice: - Hallo mein Freund.
Si risiede e lo guarda con gli occhi pieni di felicitá e devozione.
Rospo ha apprezzato il gesto e, come nei film, ho intravisto un bagliore di vittoria negli occhi di Kapó.
Ma Rospo é anche affascinato dalla mia professionalitá,: é un manager, quindi apprezza i leccaculo e quelli che lavorano bene. La mia tecnica con lui sará quella di farmi vedere il meno possibile: sono un buon lavoratore e non mi perdo in chiacchiere. Se mi f
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aró vivo é solo per cose importanti...per il momento funziona e radio-ditta dice che Rospo stima il mio lavoro.

Questo lunedí Kapó ci ha fatto troppo ridere, perché ha capito che "sapere é potere"(4) e dato che Rospo organizza settimanalmente meeting con capi e capetti (quindi Budino, Giuda,... e sottocapi tra cui Kapó e altri), Kapó viene da me a tirarsela su novitá che io scopriró solo qualche ora o giorno dopo e che invece di solito conosco giá grazie a radio-ditta e amicizie trasversali. Che fallito.

Per concludere devo dire grazie a Kapó e a tutti quelli come lui: in ogni gruppo ce lo stronzo di turno che grazie al suo scompiglio, mantiene in movimento l´insieme, motivandoci a migliorare ed ad affinare il nostro istinto di sopravvivenza.
Grazie Kapo, che vieni a lavorare in bicicletta ogni mattina. E grazie Dio, che quest´inverno, con le strade innevate, non hai fatto sbandare un tir trasformando Kapó in uno splendido arazzo stradale di sangue e ossa...Ma ripensandoci: Dio, forse "grazie" non é la parola giusta.

Ritagliatevi la vostra libertá pagata.


P.S.: Su una ditta di 140 persone, ho problemi solo con Kapó, gli altri + o - mi adorano. Tutti odiano Kapó. Quindi il problema é Kapó.


(1) Effetto somma: Kapo lecca talmente tanto, spesso e bene che é impossibile resistergli.
(2) Mio padre mi ha senpre insegnato che la cosa piú stupida del mondo é quando si litiga con qualcuno e nessuno vince e si continua a litigare, anzi peggio, tutti e due ne escono col culo rotto. Una metafora dialettale per definire l´importanza di un dialogo costruttivo.
(3) Finto panico o "fuoco di paglia"
(4) "Sapere è potere": come manager é molto importante ricordarselo. Se per esempio racconto agli umpalumpa di un progetto che arriverá fra tre settimane, loro saranno inquieti e lavoreranno nervosamente. Meglio trattarli da fungo: tenerli al buoi e riempirli di merda.

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