sabato 31 gennaio 2009

Tutti a comprare inutilitá da regalare

Consiglio Parassita nr. 2: riempi la tua scrivania di oggetti di culto tipo la frusta di Indiana Jones, una spada laser di Starwars, una cacca finta, una maglietta verde oliva.
Sono oggetti divertenti e spunto di discussione per esternare le tue passioni e perdere tempo chiacchierando.


Bellalí, stasera 35 milioni di euro rischiano di essere vinti al lotto. Le mie due chances le ho sparate e ora la dimensione del mio didietro deciderá se farmi felice o posteggiarmi fino alla prossima estrazione nel limbo dei frustrati e/o speranzosi.
Stavo pensando a quando ero alle elementari e andavo al circo: all´entrata c´era un nano: vecchio, truccato da clown con colori grassi, sudato e berciava in tedesco dove dovevamo sederci. Una figura grottesca che mi torna in mente per la mia personale classifica del "bisogna fare quel che bisogna fare".
Fra qualche minuto vado a fare un giro in centro a cercare un regalo per mio suocero...cubano...omosessuale...razzista.
Mi sa che gli regalo una bella candela al patchouli o un libro sulla cittá dove viviamo per motivarlo a venire a trovarci e scambiarci critiche personali sul modo di devastare psicologicamente sua figlia/la mia ragazza.
Per il bambinone che é in me decido di andare al Toysrus a rimpiangere tutti i giocattoli che da bimbo avrei voluto avere ma il loro costo tecnologico li rendeva proibitivi ai miei genitori.
L´ultima volta che ci siamo stati la mia ragazza mi ha regalato un PiccoZ (elicotterino radiocomandato su/giú/destra/sinistra) con cui ho giocato una settimana intera segando palme e abbattendo vasellame e fermacarte vari, in salotto.

Ritagliatevi la vostra libertá pagata.

L´ultimo venerdí da lavoratore motivato

Consiglio Parassita nr. 1: leggere durante la pausa sigaretta delle 1400
portati PDF da casa oppure scarica testi da internet, stampali (non salvarli sul PC) e vai a fumarti la sigaretta delle 1400 da solo, con lo stampato: ti ritagli 15 minuti di libertá, informandoti o divertendoti.

Il venerdí, nell´immaginario aziendale collettivo, significa "ultimo giorno di lavoro". Una meta settimanale attesa e agognata da tutti gli occidentali.
Personalmente il venerdí l´ho sempre adorato per il suo potere rilassante: giá da studente significava prendere la valigia e tornare a casa dai miei e sbevazzare tutto il week-end con amici e gustarsi il sano campanilismo della cittá natale. Nell´esercito il poter divanare per qualche ora e far bagordi fino al ritorno in caserma.
Da quando lavoro in Germania sogno il venerdí per differenti ragioni:
- tutta la mattinata spesa tra meeting e comunicazione varia (quindi blablabla per un paio d´ore);
- possibilitá di chiacchierare e bere caffé con colleghi di altri reparti che evitano di attivarsi troppo;
- impossibile cominciare un progetto di venerdí (appunto non si attiva niente);
- passare ore e ore in Internet a cercare attivitá per il week-end e scambiarsi pareri con altri colleghi parassiti;
- possibilitá di usare la scusa "parto per il week-end" per evitare progetti dell´utlimo minuto (i capi si sa, hanno certe idee anche di venerdí).
- alle 1600 birretta con gli animali dell´officina e presa per il culo del buffone aziendale di turno (purtroppo tocca anche a me ogni tanto).

Ma purtroppo gli ultimi due venerdí sono stati fonte di skazzo & stress, per il seguente motivo.

1. la megacrisi economica ha demolito ogni speranza di affari per questo appena cominciato 2009;
2. la direzione della mia azienda si é un pochettino cagata in mano (pochi contratti, tanta gente da stipendiare) e quindi ho impartito un po´ di idee dittatoriali per evitare il panico in azienda (per la serie "non licenzieremo nessuno, ma bisogna stare tutti zitti e in silenzio")
3. Il mio capo l´ha presa seriamente questa crisi e da bravo manager fallito ha avuto la piú bella idea degli ultimi 2000 anni in campo organizzativo: una bella ristrutturazione.
4.a. Colleghi che sognavano una promozione solo perché "é da tanto che lavoro qui" l´hanno avuta, creando sotto-dittature, circuiti chiusi e comunicazione fuori dai canali ufficiali (email & Intranet);
4.b. Colleghi che funzionavano bene sono stati spostati di funzione e di ufficio e "riprogrammati" (in barba alla teoria "squadra vincente non si cambia", creando buchi di know-how in reparti che funzionavano solo grazie a questi elementi;
4.c. Nuovi reparti sono stati creati, ed é il mio caso, mettendo assieme tutto il know-how tecnico e dimenticando l´eterna battaglia tra le lobby aziendali che combattono da anni (ci sono giá troppi reparti in competizione), creando situazioni di neodefinizione del potere (cani che litigano per l´osso spolpato).

In questo ambiente arriviamo al venerdí odierno, ove per la seconda volta mi sono dovuto sorbire il piú stressante, skazzoso, inutile meeting di tutta la mia carriera:
Io (Don Chisciotte), il mio nuovo capo (che chiameró semplicemente "budino" per la sua fermezza e integritá morale nel momento di difendere i suoi inferiori), il vecchio capo (la "volpe", capo del mio nuovo capo, venditore di formazione e manager improvvisato), il mio ex-collega ("Giuda", diventato capo di un reparto di due persone, hahaha), un paio di spettatori che sbadigliando sembravano rane.

Battaglia di Don Chisciotte nr.1: la comunicazione
Nel mio progetto un collega sta ridisegnando parte del mio lavoro. Chiedo al mio vecchio capo perché il capoprogetto non mi ha informato dei cambiamenti.
Volpe e Giuda mi spiegano che IO che devo informarmi sui cambiamenti in un progetto..eccerto, il capoprogetto é li per bellezza...
Rispondo che per fortuna ho saputo questa info per via ufficiosa (caffé con una delle rane mezz´ora prima) e dato che sono intelligente ho giá controllato che non succedano cazzate.
La volpe mi sgrida che se ero davvero intelligente ne avrei giá parlato con il capogrogetto...
"Scusa Capo,hai ragione, sono un idiota. Ora ho imparato a tenere la bocca chiusa. La prossima volta non diró niente e lasceró che un mio collega demolisca 4 mesi di lavoro per poi incolpare lui, il capoprogetto, tu, un paio di rane e spararmi tre settimane di malattia diplomatica giocando alla WII e lasciandovi da soli nella merda".

Battaglia di Don Chisciotte nr.2: i ritardi dei fornitore
Volpe mi chiede i tempi di consegna di una parte molto importante del mio progetto, che arriverá purtroppo in ritardo (colpa della Volpe che per capriccio ha bloccato la comanda per qualche settimana...ma lui é il capo e puó).
È tutta la settimana che ogni giorno telefono al fornitore e informo tutto il team per email, ma logicamente Volpe ha altro da fare che leggere le mie mail e aspetta il resoconto del venerdí.
Quindi non sa che il fornitore non ha ancora confermato la data di consegna, anche se io ho fatto tutto il possibile per aiutarlo (gli ho offerto due miei Umpalumpa per la costruzione ed il montaggio), ho contattato i SUOI fornitori per mettergli fretta.
Volpe dice che non ho fatto abbastanza e vuole sapere cosa fa il formitore nelle prossime 10 settimane (da qui alla consegna): le comande che deve fare, quando ha pianificato il montaggio e la costruzione, i test,... tutte informazioni che un fornitore fornirebbe senza problemi e in pochi minuti, se il cliente é l´FBI.
Chebello, sono L`IDIOTA! Non so neanche gestire un fornitore (infatti paghiamo il reparto "Comande & Acquisti" per bellezza, e il loro lavoro lo devo fare io). Volpe mi dice che se ho paura di chiamare il fornitore ogni due ore, rischiando di skazzarlo, puó chiamare lui la prima volta (skazzandolo per bene) che dopo sará piú collaborativo con me (ma certo, ambassciator non porta pena). A giá, quasi dimenticavo, Guida ha aggiunto che lui i fornitori lo rispettano e non ha mai avuto problemi, quindi sono l´unico in tutto l´universo che non sa fare niente.
(Tra parentesi: io ho 3-4 progetti in parallelo e me li mangio in 2 mesi al massimo; Giuda é un dinosauro che fa un progetto alla volta, in 6 mesi, e riesce a forare il budget del 300%, ma i fornitori lo rispettano quindi é piú bravo di me e quando vorró un figlio gli chiederó di inseminarne la madre perché lui é piú bravo in tutto...).

Battaglia di Don Chisciotte nr.3: la pubblica gogna
Volpe crede nel potere della matita, infatti lui vuole che l´avanprogetto lo schizzi su un foglietto, possibilmente un tovagliolo, gli sbavi sopra con i vari colleghi fino a farlo approvare, lo secchi e lo stocchi nel classificatore e lo tiri fuori nelle discussioni importanti come prova irrefutabile della tua competenza. Essendo io un idiota di 28 anni, a cui piacciono i PC (chekulo, la mia azienda mi lascia usare il PC, chelusso! Siamo in europa!) l´avanprogetto lo scrivo direttamente in digitale.
All´inizio di sta settimana ho ricevuto un nuovo progetto, quindi era logico che Volpe vuole che presenti il mio avanprogetto: - "Mi raccomando, porta i tuoi schizzi che li discutiamo".
Quindi ora ritradurró dal digitale al tovagliolo, ci sbaveremo un po´ sopra, io ripasseró per idota (perché criticare é la cosa piú facile del mondo) , lo seccheró e lo classificheró per i posteri.
Giuda presenterá anchegli il suo nuovo progetto, ma in forma digitale, perché lui é un adulto e puó usare il computer, essendo una novitá appena arrivata dall´America; e non avremo il dritto di critica, dato che ció che é digitale é giá stato deciso...

Budino in tutto il meeting ha detto piú volte "haaaaa", "certocerto", "capito!"
Dopo il meeting mi prende da parte e mi dice: "Hai fatto tutto correttamente e a me sta bene, continua cosí, fottitene dei tuoi colleghi, in futuro chiudi il becco e riempili di merda che i problemi li risolviamo tu e io da soli e a loro diamo solo i risultati che vogliono sentirsi dire."

Resoconto: 3 battaglie perse, 3 volte idiota, Giuda-Don Chisciotte 1:0
Lezione imparata: tenere la bocca chiusa e mentire a spalle coperte
Alleanze e leccaculismi: Budino ha guadagnato parecchi punti "Fiducia", Volpe si é giocato il bonus "Ti-rispetto-perché-come-vecchio-capo-non-eri-male", Giuda a ricevuto una "stellina-cancro-dove-vuoi-tu"
Conseguenze per l´azienda: dalle 1100 alle 1600 ho bebuto 7 caffé e non ho prodotto niente di costruttivo. Ho progettato le mie vacanze in Grecia. Ho sabbiato un po´di pezzi per me. Ho letto vari blog e giornali online. Ho iniziato a leggere un libro e deciso di scrivere un blog.

Ritagliatevi la vostra libertá pagata.

venerdì 30 gennaio 2009

E si comincia...

"Buonalí!"
"Grazie capo"
"Certochesí, tu hai sempre ragione"
"Sono un quadro direttivo in una grande azienda tedesca e mi sembra di essere all´asilo"

Per la seconda volta dopo la ristrutturazione il meeting del venerdí é stato un "mettiamo in croce il bimbo"...

Ho SOLO 28 anni e questo disturba i miei colleghi: vecchi dinosauri con millenni di esperienza limitata-regionale-primitiva. Aggiungiamo un razzismo latente ed il mio tedesco approssimato ed il cocktail é pronto. In aggiunta dico che grazie al mio acquisto l´azienda ha congelato le possibilitá di carriera di un paio di dinosauri (e si, gli ho rubato il posto), capirete perché oggi giorno é una stilettata nei reni in ufficio.

Ma ora basta.

Ora vi racconto come sopravvivo ogni giorno in ufficio ovvero l´arte del parassitismo aziendale.