lunedì 29 novembre 2010

I topi abbandonano la nave



Consiglio parassita nr. 53
Leccare il culo non serve sempre, dimostra piuttosto quello che vali: sfrutta la frase giusta, con il capo giusto al momento giusto

Dopo le prime due settimanelle nel nuovo container, sotto l´impero di Giuda, un venerdí prendo vacanza e passo qualche giorno dai genitori di Stella.
Torno il lunedí e alle 0800 entrando in ufficio Metallo m´intercetta.
- Tenio te lo dico di persona prima che lo leggi sulle email: mi sono licenziato e a fine gennaio ti lascio...
Gli ho sorriso. Con amicizia e rispetto.
- Guarda Metallo, sono contento che te ne vai, e sai cosa intendo...la ditta perde un elemento importante e valido, ma so che avrai trovato qualcosa di meglio.
Mi racconta che dopo i vari cambiamenti (il nostro team diviso, io sotto Giuda, lui a addestrare Leprotto,...) aveva cominciato a cercare e ha trovato un lavoro vicino a casa sua, salario piú alto e possibilitá di continuare il suo master MBA (l´avevo sospettato).
Ho trovato la sua scelta giustificata e gli auguro ogni bene.
Logicamente calcolo freddamente cosa succederá in febbraio: Leprotto dovrá fare il suo lavoro, e non ha abbastanza esperienza e vivacitá...sará un caos bestiale che bloccherá produzione, comande e attivitá...evviva!
Verró poi a sapere che Budino e Rospo alle sue dimissioni gli avevano chiesto:
- Possiamo trattenerti qui offrendoti qualcosa?
E Metallo gli ha risposto:
- No, ho giá firmato quindi mantengo la parola e me ne vado.

Tre giorni dopo chiamano tutto il reparto a riunione in officina.
Rospo racconta che a gennaio lascia il comando del reparto e Budino prenderá il suo posto...
Tutti applaudono meno io e Metallo. Kapó fa spettacolo aperto del suo leccaculismo essendo il primo, con balzo da tigre, a stringere la mano a Budino con tanti salamelecchi. Che vomito.
Prendo Metallo e andiamo a fumare una sigaretta.
- Lo sapevi giá? - gli chiedo - Si, mi hanno anche offerto il posto vacante di Budino, ma avevo giá firmato il nuovo contratto quindi nisba. Avevopromesso di non raccontarlo...

Ma che bello, da gennaio il mio ex boss, che talmente moscio mi ha ceduto a Giuda in nome della qualitá, diventerá il nuovo Volpe/Rospo/Boss....la logica é morta per la seconda volta.
Al suo posto cercano un capo esterno...quindi non se ne parla di regalare a me il suo posto.

Comincio un nuovo progetto interno con un capoprogetto che vuole fare la primadonna.
È talmente pieno di se che ci tratta come la merda: parla solo lui e tutti i suoi desideri vanno esauditi: fanculo il budget, gli altri progetti e le nostre nozioni. Lui puó!
Vuole costruire una macchina in un laboratorio sotterraneo e gli faccio notare che sará difficile trasportarla lá sotto. Lui la vuole enorme e non capisce che oltre allo spazio che occuperá in laboratorio bisogna tenere conto dello spazio per trasportarla (giuoco, poterla ruotare in corridoio, nell´ascensore,...). Non volendo ascoltare le mie ragioni comincia a trattarmi come un bambino dell´asilo.
- Ma quanto sono larghe le porte del laboratorio? - Mi chiede.
- Sull´80 cm. - Rispondo io.
- E la macchina quanto é larga?
- 80 cm al massimo...
Si morde le labbra e m´impone di andare a misurare insieme la porta.
Prende il metro, lo fissa tra le due ante e mi dice:
- Tenio, quanto misura la porta? Dai, dimmelo, quanto misura la porta? Su, dillo ad alta voce...
- 84 cm.
- Ecco, quindi la macchina la puoi fare largha fino a 84cm.
...l´ho guardato con sufficienza e dopo qualche frase di rito me ne sono andato "Meinungslos", senza opinioni e parole.
Non mi capitava da tanto di essere trattato come un bambino e non mi ricordavo quando puó offendere...un grosso VAFFANCULO non bastava a farmi calmare. Mi ha veramente demolito la logica. Il telaio della porta é storto e dal lato piú stretto sono 81,5cm...la macchina peserá 400kg e senza rotelle non sará facile farla passare...ma son tutte bazzecole che lui non capirebbe...che tristezza.
Oltre al danno la beffa. Dato che sto coglione continua a dettare desideri ne parlo con Giuda. Gli rendo noto che la settimana pianificata per il suo progetto non mi basterá. Ho bisogno di piú tempo.
- No Tenio, tu mi hai chiesto una settimana e se non ci riesci sono cazzi tuoi. Io non ci posso fare niente se tu non ci starai dentro coi tempi...
Che figlio di puttana. Per dare una mano alla ditta ho deciso di svolgere questo progetto in parallelo perché lo ritenevo importante e fattibile. Mica gli ho chiesto la luna. Non c´é nient´altro da fare in questo momento quindi é stato proprio un testa di cazzo a cicchettarmi...ma imparo in fretta...quindi nei prossimi post capirete cosa gli combineró.

A inizio novembre come ogni anno ci danno le valutazioni e si parla dell aumento di stipendio.
So giá tramite contatti che non sono il favorito per un aumento di stipendio...mi daranno il giusto sindacale ma niente di piú. Essendomi bruciato i "punti leccaculo" dato che non sono piú sotto Budino e con Rospo e Giuda che mi vedono come un elemento disturbante nel loro piano pre-pensione, mi preparo a dare battaglia.

Mi trovo con Giuda a discutere dell´anno passato...lo blocco subito dicendo che gli obiettivi dell´anno scorso come le note non me le puó dare, dato che sono un suo sottoposto da appena 3 settimane e che voglio parlarne con Budino. Annuisce.
Scriviamo gli obiettivi futuri: migliorare la qualitá, migliorare la qualitá, migliorare la qualitá....
Sto coglione salta fuori a dire (e sul rapporto lo metteró per iscritto) che la mia immagine in ditta non é bella e che molti mi criticano (cosí mi regala un motivo per denunciarli per mobbing)...gli rispondo che giá lo sapevo e che é affar suo migliorarmela, dato che non sono io che mi cambio di reparto ogni due anni. Annuisce.
Poi mi chiede cosa voglio fare per migliorare me stesso: seminari, conferenze, visite a fiere,....le solite cose. Annuisce.
Infine mi chiede come sto in ditta (Feedback personale).
Gli sputo in faccia che sono deluso di quello che sta succedendo. Avevo un altra opinione di come doveva andare e che nel suo ufficio non mi trovo per niente bene: io insegno agli altri e non ci guadagno niente. Il lavoro é lento. Sono stufo di fare sempre le stesse cose. Non mi pagano abbastanza . I due colleghi Pecora e Cicogna non sono di nessun aiuto. Trovo la sua presenza come capo in ufficio opprimente e che mi ostacola il lavoro con richieste senza importanza e troppo ovvie...

Ve l´ho detto che cominciavo una battaglia ;-)

Ci rimane di merda. Mi dice che pensava tutto l´opposto: che mi trovavo bene, ero felice e roba simile...Ne prende conto, lo scriviamo e SI augura che la situazione migliori per quanto riguarda l´ambiente nel suo ufficio.
Uscendo penso a quello che mi ripeteva sempre mia madre: chi vive sperando, muore cagando.

Il giorno dopo discuto il resto con Budino.
Mi da valutazioni molto buone per gli obiettivi dell´anno scorso (tutti riusciti al massimo). Mi da le note e su una si blocca: rapporti con i colleghi.
Salta fuori che in agosto, durante la mia richiesta "ho dei problemi ed é da 6 mesi che non fai un cazzo quindi me li risolvi" se l´é presa dibbestia quando gli ho puntato il dito contro.
Mi racconta che avrebbe voluto darmi una nota di demerito, che non si fa cosí, eccetera eccetera.
Quindi mi da solo un "buono" e non un "molto buono"....
Saltano fuori varie cose:
- Budino mi vede come testardo pessimista, perché continuo a difendermi e non propongo mai di voler cambiare...ma se lui mi ha sempre detto che bisogna discutere le cose? Mica mi lascio convincere senza argomentazioni.
- crede che faccia la vittima e che ottusamente difendo una veritá sbagliata...non ha piú voglia di discutere.
- per lui vedo solo bianco o nero...non vorrá mai piú discutere ed é convinto che sono una persona squilibrata.

La sera ragionando sul meeting con Budino mi domando perché egli mi vedesse come terrorista/brontolone/pessimista sapendo benissimo quanto amassi il mio lavoro e la ditta. Capisco allora molte cose: mi ha ceduto a Giuda senza difendermi perché ero diventato un problema (ho messo in discussione il suo potere attivando problemi a lui difficili da risolvere, avrebbe preferito che stavo zitto). Giuda mi ha preso per aumentare il prestigio del suo reparto (sono il migliore ed infatti il reparto di Budino, con me e Metallo, ha guadagnato un sacco di punti in ditta, permettendogli di pavoneggiarsi). Non hanno calcolato che Metallo scappasse. Rospo se ne va e Budino ne prende il posto (con me e Metallo ha abbastanza guadagnato prestigio in ditta per far un po´ di carriera).

Non rinpiango i miei comportamenti, tanto son giovane e non avrei avuto altre speranze di carriera in questa ditta (ho iniziato come zerbino e molti mi ricordano come tale quindi niente possibilitá di crearmi una lobby o fare scatti di posizione). Non sono abbastanza leccaculo ed il mio background militare m´impone il credo meritocratico e non di prediligere corruzione e affini.
Concludo che Budino non merita piú il mio rispetto come uomo. Questo termine lo riservo per quegli individui che vivono la vita come una sfida e da cui succhiano il midollo per sopravvivere e migliorarsi. Budino ha preferito scaricare un problema piuttosto che risolverlo. Un quaquaraquà.
Non mi muoverei nemmeno per aiutarlo se ferito. Non utilizzabile. Sacrificabile. Imgombra e consuma ossigeno. Conoscendo il suo stile ora cercherá di stare in ditta ancora una quindicina d anni fino alla pensione, evitando di creare problemi e il prodotto non subirá tante modifiche. Intravedo un futuro noioso, ripetitivo e lento per la ditta. Hanno stabilizzato la curva di crescita.

Rileggo il rapporto scritto da Giuda e Budino e per due volte glielo correggo. Hanno formulato alcune frasi cercando di farmi ammettere che sono peggio. Quindi gliele correggo imponendomi come vittima e proponendomi aperto ai miglioramenti...alla fine accettano e gli firmo il rapporto sorridendo.

Parlando con un collega mi spiega il termine economico dell´esternalitá applicandolo al mio caso.
È kafkiano come Budino, Rospo e Giuda non si rendano conto dell´apporto che ho dato alla ditta. Essi leggono i miei sorrisi e la mia socialitá prendendola per "gioia per il posto di lavoro" e non come fattore personale. Credono che se uno ride alla macchina del caffé é per la felicitá generale che deriva dal lavorare con loro.
Kafkiano.

Io continuo a lavorare tranquillo ai miei progetti, trattando Giuda con sufficienza e Pecora come schiavetto. Mi hanno dato due monitor e la qualitá del guardare film lavorando é migliorata. Adoro il mio lavoro, odio svolgerlo con Giuda e Budino. Gusto ogni ritaglio.

Ritagliatevi la vostra libertá pagata.

giovedì 25 novembre 2010

Nuova fine


Consiglio parassita nr. 52
Fai amicizia con i vicini di ditta...nuova gente a disposizione, nuovi aiuti, nuovi amici.

Il venerdí cambio quindi di container. Alla mia destra Cicogna, davanti Pecora, in diagonale a destra Giuda. Faccio il muso per una settimanella e mi lasciano stare. Devo finire un progetto senza dovermi immischiare nei lavori degli altri 3 ed non ho bisogno di interagire.
A fine ottobre vado ad una fiera a Düßeldorf per cercare nuovi materiali isolanti e fornitori. Rimango attivo nei prototipi ed é giusto che mi informi sulle novitá. Purtroppo Giuda viene con me e dopo tante discussioni su come/quando andiamo si decide per il viaggio in treno.
Il giorno stabilito ci troviamo quindi in ufficio la mattina presto e cominciamo un viaggio di alcune ore verso la fiera. Giuda rompe il ghiaccio per primo e per il resto della giornata parliamo liberamente di tutto, a parte del fatto che é il mio nuovo capo...
Tirando le somme sono ancora piú deluso del dovuto. Giuda non é cattivo, ma é un idiota completo, stupido, tonto, lento e con difficoltá d´apprendimento. Dietro il suo sguardo di primogenito che ha subito un infanzia di sberloni e storie di guerra dal nonno nazista si nasconde un imbecille che per caso ha raggiunto una posizione di potere (il "principio di Peter" ha colpito in pieno nel suo percorso professionale).

Saltano fuori delle evidenze scioccanti per me:
- é convinto che tutto quello che ho/abbiamo costruito fino ad ora é da cambiare e per questo necessiteremo una ventina d´anni;
- é convinto che tutta la nuova struttura sia stata pensata da Dio in persona (o Rospo in sua vece) quindi funzionerá...(anche Hitler era convinto della vittoria finale. Sará genetico?);
- anche essendo un fondatore non ha capito niente di come funzina il management della ditta, quindi non si é mai interessato alle figure chiave che la gestiscono e che aquistano potere negli ultimi anni (vedi Nervo e Metallo);
- da importanza alla simpatia di una persona e non ai suoi meriti;
- non sa costruire niente, gli mancano le piú basilari conoscenze di ingegneria. Metallurgia, statica, matematica e dinamica gli sono sconosciute;
- il suo modo per risolvere un problema é di darlo in outsourcing;
- qualsiasi problema del mondo é dovuto ad una cattiva comunicazione, i compromessi non esistono e le entitá celestiali come il suo Dio (o altri in sua vece) possono decidere la soluzione.

Da ultimo mi spiega come ha fatto carriera. Dopo un apprendistato come meccanico dentista (fresare denti finti e costruire protesi odontoiatriche) si accorge che non guadagnerá abbastanza. Alla fondazione della nostra ditta viene preso come custode dell´officina: pulire le macchine, manutenzione, comandare materiale. Il capo officina ha piú interesse a fumare canne e se ne va dopo qualche mese. Giuda diventa l´unico meccanico. Poi prendono altri 2 meccanici, lui li gestisce e fa la scuola serale diventando capo-officina. Dato che l´officina funziona da sola e lui non ha un cazzo da fare si inventa costruttore. Costruisce 3 macchine in 3 anni (io ne costruiró 22 nello stesso tempo). Poi diventa capo dei costruttori e il presente lo conosciamo.

La sera torno a casa con sentimenti misti che vanno dalla delusione di aver conosciuto un piccolo uomo con la sua piccola vita, l´aver trovato una soluzione facilissima ad un probelma ritenuto insormontabile, pietá umoristica per una persona enormemente idiota (culturale, sociale e professionale).

I giorni seguenti ci parlo come parlerei con un mongoloide, spiegandogli bene i problemi e discutendo le soluzioni. Capisco subito come intende imporre la sua autoritá e ne sono disgustato: gli propongo 3 soluzioni possibili e lui le scarta subito cercando la 4. La discute rifacendo tuuuuutti i passi che avevo giá fatto io arrivando alle 3 soluzioni uniche e possibili (questo processo dura dai 5 ai 20 minuti), poi ne sceglie una che avevo scartato e la difenderla. Me la impone, la faccio, non funziona e finalmente mi lascia in pace e decido da solo una delle prime 3.
Non capisce che un leader deve scegliere e non fare il lavoro di ricerca & sviluppo dei suoi sottoposti...ma non avendo la cultura ingegneristica del sottoscritto vuole per forza capire tutto nella speranza di diventare un ingegnere. Che tristezza e che perdita di tempo.

Il lavoro continua con Pecora che letteralmente beve qualsiasi mia cognizione e cominciamo un progettone per un cliente americano: 40 macchine in 6 mesi. Il lavoro alla fine é facile e le macchine per niente complicate; al punto che siamo spesso in stand by ed propongo di costruire un´altra macchinina in parallelo al grosso contratto...cattiva idea.

Un lettore mi chiede notizie di Teschio ( che purtroppo per mio errore é stato rinominato in Kapó) e di Sacco-che-ride.
Kapó dopo il Grande tiro al Piccione di agosto (dove tutte le officine si sono lamentate di me), non ha voluto infierire piú del dovuto e si é preso il progetto di cazziare Pecora...quindi passa le sue giornate tentando di insegnargli il mio ed il suo lavoro, con risultati scarsi e tanti ceffoni-critiche per il povero Pecora.
Sacco-che-ride mi ha talmente rotto le balle con la sua snervante risata e la sua voglia di spettegolare che é da marzo che non ci parlo... sopporto le suo risate in sottofondo e lo saluto quando lo vedo, niente di piú. Lui sí che é un parassita aziendale old school con i controcazzi. Ho osservato piú volte le sue tecniche: ogni 2 ore abbandona il PC e fa una passeggiatina di un quarto d´ora nel posteggio. Ogni ora si ferma, si allunga sulla sedia e guarda il soffitto per una decina di muniti, si riscalda una minestra rapida ed aspetta paziente che si raffreddi contemplando la tazza...un maestro.

Ritagliatevi la vostra libertá pagata.