domenica 28 febbraio 2010

Legalize the idiot


Consiglio parassita nr. 42
I tuoi colleghi sotto sotto sono dei grandi cafoni. Mors tua, vita mea. Quindi metti sul tuo tavolo qualche foto di surf, di snowboard o di immagini aeree e raccontagli balle sui tuoi inesistenti sport estremi. Di primo acchito ne saranno gelosi, ma poi vedranno in te un pericoloso leader e ti rispetteranno. EGOOO!


Venerdí é arrivato un forno dei due che ho progettato dalla ditta con cui viviamo in sinergia.
Mercoledí ero andato a controllarlo con un umpalumpa. Poi ho informato tutti i colleghi, capetti e boss vari che il forno veniva consegnato entro lunedí prossimo.
Alle 1000 Nervo mi manda una mail: il forno non deve essere consegnato lunedí. Lo chiamo e gli chiedo perché e quando lo vuole avere.
- La direzione non lo vuole avere lunedí, il perché non lo so. Tu digli alla ditta del forno che lunedí ci facciamo vivi con un nuovo termine di consegna.
Io chiamo la ditta, parlo con il costruttore capo, gli spiego il problema, ne ridiamo e poi mi dice: - Il forno é partito stamattina alle 0800, alle 1100 sará da voi.
Ritelefono a Nervo e anche lui si mette a ridere. Dall´inizio lo sapeva che era impossibile, ma quando la direzione comanda, noi dobbiamo in ogni caso attivarci. Cazzoni.

Il venerdí come al solito é la giornata dei meeting: Meeting quadri e logistica (io, Budino, metallo, Giuda, Pecora e un paio d´altri), Meeting officina (Io, Budino, Metallo, Milf, Sacco-che-ride, Kapo e i suoi umpalumpa), Meeting compravendita e contatto fornitori (io e altri mai citati: sto in silenzio per un´ora a sorseggiare caffé davanti a tabelle excel e grafici), Meeting marketing-prototipi-human resource (io, quadri direttivi, venditori e geni vari). Il resto del tempo lo passo controllando i vari umpalumpa, i progetti sparsi per la ditta, fomento e ascolto la radio-ditta spettegolando e bevo caffé con varia gente.

Come in ogni ditta, certi clichés sono obbligatori. Oggi parleró dei pipacanne (o fumatori di marjuana, hascisch, pot, inoxia, salvia, cicoria, bucce di banana o erbette varie).
I colleghi pipacanne arrivano spesso la mattina con gli occhietti rossi e da bravi fattoni non recepiscono subito quello che gli chiedi, compromettendo la produttivitá del sottoscritto.
Sono fumatori da tanti anni, quindi in una qualche maniera (e con ritardo) sono comunque riusciti a formare una famiglia e a evolversi professionalmente. Solo che hanno i nervi a pezzi, il ervello bruciato e presentano tutti i tipici sintomi:
1. Hanno perso il tatto etico, quindi se gli racconti una balla ti sputtanano, dimenticando che certe bugie vanno accettate (tipo quando arrivi con la macchina rigata e racconti che t´hanno fanno un lavoretto in un parcheggio, invece sei te che l´hai rigata: le persone normali ridono sotto i baffi ma ti consolano, il fattone ti ride in faccia e ti sputtana, e non capisce perché gli fai il muso).
2. Se gli fanno qualcosa di personale, diventano aggressivi e psicopatici (un fattone ha appeso una vignetta vicino alla macchina del caffé, quindi in una zona pubblica dove tutti vengono; la terza volta che gliela stracciano si scazza rumorosamente e gira in tutta la ditta per trovare il colpevole e spaccargli la faccia), senza rendersi conto che dall´inizio avevano torto.
3. Hanno sempre ragione e sono potenzialmente asociali: un collega prende a calci un barboncino che gli usmava le scarpe. Si giustifica con la padrona dicendo che alla sua etá decide lui da chi farsi usmare e che la proprietaria doveva educarlo meglio il suo sacco di pulci. Abbiamo provato in 4 a fargli cambiare opinione, ma lui continua imperterrito a restare sulla sua.
4. Hanno abitudini stupide. Quando fumano a casa aprono la finestra. Solo che l´odore di una canna, anche se apri la finestra, non se ne va facilmente. Ma loro imperterriti la aprono, da bravi fattoni. Quindi in ditta entrano nella stanza fumatori e aprono la finestra. In inverno. Con -15°C all´esterno. E non ce la farai mai a convincerli di non aprirla, piuttosto la aprono quando non ci sei e quando rientri trovi la stanza a temperatura glaciale.

Un collega fattone mi fa ridere sempre per il suo essere fumato, anche di fronte ai clienti: arrivano in visita clienti del Kazachistan. Lui gli parla in tedesco, loro non capiscono, lui dice - Ah si, é vero, voi non capite il tedesco! - poi parla due frasi in inglese, si ferma e riparte in tedesco e la scenetta si ripete dall´inizio. Per tutta la giornata.
Un altro mi spiega che lui fuma canne al posto delle sigarette, quindi da trent´anni é perennemente fumato. Quando la polizia lo ferma in auto, lui si fa fare il test dell´alcool, perché secondo lui i poliziotti ti possono fare solo un tipo di controllo volante, e lui se ne va via sempre sorridente e fumato.
Un terzo collega é cosí tossico che quando va in vacanza all´estero deve sempre avere THC con se, al punto di andare in vacanza alle Maldive (uno stato islamico mega proibizionista in fatto di droghe), con un barattolo di Nutella modificato e pieno di burro di canapa. Che incosciente, se lo beccavano si faceva qualche annetto di galera, lasciando moglie e due figli a rovinarsi in Germania.

Credo fermamente nella concentrazione e nell´intelligenza. Se si ama il proprio lavoro bisogna svolgerlo il meglio possibile e droghe, alcool o poco sonno sono fattori deleteri per lo svolgimento di un compito. Quindi facciamoci bastare caffé, sigarette e pause.

Una volta su un muro qualcuno ha scritto: "capelli lunghi = droga".
Ogni volta che ci penso mi vien da sorridere.

Ritagliatevi la vostra libertá pagata.

mercoledì 24 febbraio 2010

Kapó: la mia nemesi


Consiglio parassita nr. 41
Circondati di piante. Rilassano, alleggeriscono l´ufficio e ti danno un oretta di giardinaggio alla settimana a strappare foglie secche, bagnare e chiedere consigli su come coltivarle.

Il capo degli umpalumpa si merita un bel soprannome pesante, dato che é a causa sua che ho cominciato a scrivere sto blog. Mia madre mi consiglia "Lo Stronzo", Daniel Pennac mi accenna "L´Orco", qualche collega "Il Pelato", io propongo per "Il Bastardo", ma essendo una persona colta e studiata gli affibbio il bel soprannome di "Kapó".

Un collega dottore- professore un giorno parlando di Kapó mi ha detto, sottovoce, che pensando a gente come lui riesce a capire perché é stato possibile in Germania instaurare il nazismo. E sentito dire da un tedesco é tutto un dire su che tipo di persona é questo Kapó.

Cominciamo con le origini di questo Blog: Kapó mi aveva segato le gambe l´ennesima volta. Nello stesso periodo il caro vecchio Volpe aveva deciso di riorganizzare l´ufficio. Fino a quel momento io progettavo e Kapó costruiva. Tutti e due avevamo capi differenti (io avevo Volpe e lui Budino) quindi la guerra trasversale era all´ordine del giorno. Con la nuova struttura Budino diventava il mio capo, e sotto me e Metallo un sottogruppo di umpalumpa con a capo il bastardo Kapó.
Penserete che dato che Kapó é sotto di me lo posso comandare a bacchetta ma non é cosí per vari motivi:
- quando é stato preso in ditta ha comprato qualcosa come il 10% delle azioni della ditta: questo lo motiva a lavorare duro e gli da rispetto di fronte alla direzione;
- i suoi umpalumpa sono schiavizzati, quindi ha un piccolo esercito di coatti che lo difende;
- ha un carattere burbero e malvagio, sempre pronto a sfottere per ferire. In tanti hanno paura di lui e gli lasciano fare quello che vuole, giusto per non averlo contro e ripararsi dalle grane;
- lecca da professionista e anche il piú neutrale dei manager, grazie all´effetto somma(1) a lungo andare si lascia adulare e pilotare.
Quando Volpe mi ha preso in ditta, ho preso il posto che spettava a Kapó, bloccandogli la carriera per diventare un vero e proprio quadro come lo sono io.
Il primo anno mi ha fatto di tutto: io gli dicevo di costruire cosí, lui costruiva cosá e mi dava la colpa. Ogni due giorni Volpe doveva cicchettarlo ma lui continuava a spezzarmi il lavoro. Ogni tanto volpe per reazione cicchettava anche me, innocente e senza colpa, per accontentare Kapó e tenerlo calmo.

TQualcuna delle tecniche di Kapó si possono riassumere cosí:

Tecnica di demolizione nr.1
Analisi: Io progetto qls, la faccio controllare a Kapó, lui dice che va bene e che se ci saranno problemi al montaggio ci pensa lui. Lui lo monta apposta sbagliato poi chiama tutto il team di fronte alla macchina e per un oretta criticano il cretino che ha progettato la boiata (io). Dopo un ora mi chiama e appena arrivo mi mette in croce davanti al team dicendo:
- Lo vedi il problema?
- Non capisco (infatti se non me lo dici tu dove sta, io avró bisogno un po´ di piú di tre secondi per trovarlo).
- Ma dai, é evidente, il problema é qui...
...io ci studio in silenzio qualche secondo e dico:
- Logico che non funziona, io non l´ho progettato cosí...
...lui butta le mani in aria, mi dice di fare vedere i disegni SUBITO e a tutto il team (cosa impossibile e bastarda, perché in un meeting volante nessuno ha materiale con se), si gira e fa lo scazzato: il poverino é obbligato a lavorare con inetti come me. Mi da qualche secondo di silenzio in cui tutto il team, me compreso, rimaniamo un po´ confusi, poi ci racconta la sua soluzione (che sarebbe costruire il tutto come io avevo progettato dall´inizio). Lo dice in fretta e chiude con un: - E ora lasciatemi lavorare.
Effetto sortito: io sono un inetto e progetto merda, lui é quello bravo che si accorge degli errori, massacra la mia autoritá davanti al team e alla fine salva tutti presentando una soluzione.
Soluzione adottata per fotterlo: aspettare che Kapó dice "e ora lasciatemi lavorare" per alzare la voce e urlare skazzato: -NONONONONONO, nessuno va a lavorare finché io, il costruttore, non da l´ok! Chiaro?
Poi spiego IO che é stato LUI a costruire sbagliato e non viceversa.
Effetti collaterali: non é bello litigare con un collega di fronte a colleghi, sia io che Kapó perdiamo autoritá, che dovremo riguadagnarci (2)

Tecnica di demolizione nr.2
Analisi: c´é un problema, lui non riesce a risolverlo da solo e sa che deve chiedermi aiuto, ma non lo vuole fare se no perde autoritá. Viene da me e dice che il problema lo sta risolvendo. Dopo la terza volta che mi dice che il problema lo sta risolvendo (e io mi fido), manda una mail al capoprogetto (e a tutto il team) dicendo che io non lo sto aiutando e che non sa cosa fare. La sua mail non é mai piú lunga di una riga.
Effetto sortito: io rispondo alla mail spiegando che non é vero ed elencando la cronistoria dei nostri colloqui; poi elenco il problema e la possibile soluzione: mezza paginetta di email. I colleghi capiscono solo che se scrivo cosí tanto é per difendermi. La mia autoritá é massacrata. Devo essere escluso dalla soluzione perché sono un inetto.
Soluzione adottata per fotterlo: mando a tutto il team la soluzione e chiedo a Kapó di realizzarla a tempo di record, che non possiamo perdere tempo per queste stronzate e che la prossima volta deve chiedere ai suoi pari una soluzione, senza smuovere un DIO come me er una CAZZATA mortale come quella con cui ci ha disturbato. Il tutto in una riga.
Effetti collaterali: per il momento nessuno. Kapó con la coda tra le gambe se ne sta tranquillo per qualche giorno.

Tecnica di demolizione nr.3
Analisi: Io vado in vacanza una settimana. Torno al lunedí mattina e trovo 620 email. 20 email normale amministrazione e 600 email di Kapó (inviate a tutto il team, piú le risposte del medesimo). Il tipo ha creato una situazione come al punto nr.1, ma non essendo presente non mi posso difendere, quindi mi smerdazza, trova la soluzione e si vende come eroe.
Effetto sortito: io mi interesso alla soluzione ma sono in ritardo, quindi un inetto senza interesse al mio e all´altrui lavoro. Non dovevo andare in vacanza in un momento cosí delicato.
Soluzione adottata per fotterlo: non reagire minimamente alle mail, andare direttamente da Budino a chiedergli cos´era quel "finto panico"(3) che si é generato in mia assenza e che si é risolto da solo, quindi tutti se ne sono giá dimenticati.
Effetti collaterali: puó capitare che un qualche capoprogetto vuole sentire la mia ipotesi su quello che é successo, e non posso dirgli che era un fuoco di paglia. Comunicandogli che era una montatura di Kapó passo per spione.

Ve ne sono tante altre di bastardaggini che Kapó mi prepara ogni settimana, ma per fortuna ho un piano per tutte. Solo che mi skazzo. Sono deluso, triste e incazzato a dover lavorare con un bastardo simile.
Ma il caro vecchio Volpe, dopo la nostra ennesima battaglia mi ha riorganizzato nel team di Budino, Metallo e Kapó, dandomi la soluzione definitiva: questo tipo di persone vogliono solo sentirsi importanti, quindi é giusto rassicurarle con tanta, per quanto inutile, informazione e domande. Infatti ora adotto io una tecnica.
Ogni giorno vado da lui per dieci minuti e gli spiego quello che sto facendo, poi gli faccio qualche domanda inutile e cerco di annoiarlo. Lui mi vede come un rubatempo e scappa, lasciando in pace il nostro difficile rapporto di odio-odio. Lo metto sulla mia stessa barca cosí che anche lui dovrá remare nella mia stessa direzione, creando sana complicitá collegiale.
La tecnica funziona e da gennaio 2009 ho notato che ha preso di mira altri colleghi, con le stesse tecniche. Con me ci va piú leggero, anche perché io ho Budino dalla mia, essendo tutte e due quadri.

Tre settimane fa mi sono fatto delle grasse, ma amare, risate. Rospo viene nel mio container, Kapó era lí per caso e mi regala una scena di leccaculismo epica: si alza dalla sedia, da una bella stretta di mano a Rospo ( a due mani, la tecnica del nido) e gli dice: - Hallo mein Freund.
Si risiede e lo guarda con gli occhi pieni di felicitá e devozione.
Rospo ha apprezzato il gesto e, come nei film, ho intravisto un bagliore di vittoria negli occhi di Kapó.
Ma Rospo é anche affascinato dalla mia professionalitá,: é un manager, quindi apprezza i leccaculo e quelli che lavorano bene. La mia tecnica con lui sará quella di farmi vedere il meno possibile: sono un buon lavoratore e non mi perdo in chiacchiere. Se mi f
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aró vivo é solo per cose importanti...per il momento funziona e radio-ditta dice che Rospo stima il mio lavoro.

Questo lunedí Kapó ci ha fatto troppo ridere, perché ha capito che "sapere é potere"(4) e dato che Rospo organizza settimanalmente meeting con capi e capetti (quindi Budino, Giuda,... e sottocapi tra cui Kapó e altri), Kapó viene da me a tirarsela su novitá che io scopriró solo qualche ora o giorno dopo e che invece di solito conosco giá grazie a radio-ditta e amicizie trasversali. Che fallito.

Per concludere devo dire grazie a Kapó e a tutti quelli come lui: in ogni gruppo ce lo stronzo di turno che grazie al suo scompiglio, mantiene in movimento l´insieme, motivandoci a migliorare ed ad affinare il nostro istinto di sopravvivenza.
Grazie Kapo, che vieni a lavorare in bicicletta ogni mattina. E grazie Dio, che quest´inverno, con le strade innevate, non hai fatto sbandare un tir trasformando Kapó in uno splendido arazzo stradale di sangue e ossa...Ma ripensandoci: Dio, forse "grazie" non é la parola giusta.

Ritagliatevi la vostra libertá pagata.


P.S.: Su una ditta di 140 persone, ho problemi solo con Kapó, gli altri + o - mi adorano. Tutti odiano Kapó. Quindi il problema é Kapó.


(1) Effetto somma: Kapo lecca talmente tanto, spesso e bene che é impossibile resistergli.
(2) Mio padre mi ha senpre insegnato che la cosa piú stupida del mondo é quando si litiga con qualcuno e nessuno vince e si continua a litigare, anzi peggio, tutti e due ne escono col culo rotto. Una metafora dialettale per definire l´importanza di un dialogo costruttivo.
(3) Finto panico o "fuoco di paglia"
(4) "Sapere è potere": come manager é molto importante ricordarselo. Se per esempio racconto agli umpalumpa di un progetto che arriverá fra tre settimane, loro saranno inquieti e lavoreranno nervosamente. Meglio trattarli da fungo: tenerli al buoi e riempirli di merda.

martedì 23 febbraio 2010

Assenza giustificata causa nessuna crisi economica in Germania



Consiglio parassita nr. 40
Comanda uno di quei temperamatite a manovella da fissare al tavolo, pagato dalla ditta. Sono degli incredibili specchietti per le allodole. Generano subito l´idea che sei un tipo creativo a cui piace "creare" di getto.

Da un mesetto non sono molto attivo per il blog, ma nel resto del web sono sempre quell´osservatore filtroso e attento per informazione varia e controinformazione tattica.
Comunque ne sono successe un bel po´. Due progettoni mi sono esplosi un mesetto fa sotto i piedi e da allora ho tirato fuori il 50% in piú che tengo per le emergenze e ho lavorato un sacco. Le pause tattiche ed i ritagli li ho riorganizzati in modo da avere sempre "pacchetti" di lavoro, o blocchi, di due ore. Gli umpalumpa non mi hanno visto tanto in giro ma da ieri ho ripreso il solito ritmo e ricomincio a ricucire il tempo sociale perduto.

La vita nel container é iniziata bene, dato che io e Metallo abbiamo depredato il vecchio ufficio accaparrandoci tanti oggetti utilissimi: flip-charts, white-board, lampade a stelo, ventilatori, palme e cactus. Il nostro container é il piú lussuoso e accogliente. Da casa ci siamo portati un paio di poster di panorami esotici e stampe vintage. Nel mio container siamo io, metallo, Milf e Sacco-che-ride. Milf, da brava 40enne divorziata, ogni 2-3 giorni rompe che fa troppo caldo o troppo freddo giusto per attirare l´attenzione su di se. Sacco-che-ride tra le 1300 e le 1500 é in overdose da insulina e ride per tutto quello che io e Metallo discutiamo. Metallo é affascinato da una studentessa tettuta che sta nel container accanto al nostro e spesso torna da codesto container con la lingua srotolata e si prodiga in commenti maialosi nel suo incomprensibile dialetto bavarese.

Io mi gusto il container per il suo isolamento dal resto della ditta. Dato che i container sono montati nell´hangar mi dileguo spesso a controllare i vari cantieri privati che ho attivato nei suoi meandri nascosti. Con fierezza notiamo che la macchina del caffé davanti al container é la piú gettonata dal resto della ditta: tutti vengono a trovarci per fare due chiacchiere e ammirare questo esotico aggregato di produttivitá e simpatia.

Il futuro nemico di Metallo ha avuto un incidente d´auto quindi lo prenderemo in forza a metá aprile. Alla mia domanda se Metallo teme un rivale, Metallo ha risposto che non si fará scrupoli a massacrarlo di lavoro. Io un po´ di dubbi me li faccio: il tipo é di 4-5 anni piú vecchio di me e Metallo, con famiglia e figli, quindi andrá d´accordo con Budino e altri capetti e oserá guardarci dall´alto al basso. Oserá appunto, ma io e Metallo gli segheremo le gambe alla prima occasione.

In uno dei nuovi sudati progetti, Nervo mi impone una idea vecchia spacciata per nuova. Solo che l´avevamo scartata perché non funziona. Ho provato in tutte le salse a dissuaderli ma alla fine perdo e devo fare come vuole lui. Dato che mi piace pararmi le spalle ho preparato un piano A ed un piano B, cosí che quando si accorgerá di avermi richiesto una cazzata avró la soluzione giá bell e pronta. Odio lavorare cosí: doppio lavoro, perdita di soldi, energia e motivazione solo per un giochetto di potere politico.

Un nostro cliente danese vuole costruire un macchinone con la nostra tecnologia e Nervo chiama me, Pecora e Giuda a discutere sulla fattibilitá del progetto. Io mi schiero contro questa differenziazione dei prodotti: la nostra ditta non ha mai costruito cose del genere e il macchinone é acquistabile da altre ditte, piú specializzate di noi. Dopo due settimane di silenzio Nervo vola con Giuda in Danimarca, che non ha niente da fare perché faccio tutto io (e in delegazione mia Pecora, Cicogna e Milf).
Morale: Giuda costruirá questa macchinona in 10 mesi. Io ne avevo stimati 4...

L´amico gay é sempre di moda ma come uomo vorrei l´amica prostituta. Nelle ultime settimane ho preso l´abitudine, fra le 1600 e le 1700, di bere un caffé con un collega capoprogetto. Lui ha la mia etá ma non sa niente di management e non riesce a imporre la sua autoritá sugli umpalumpa, cosa che lo frustra moltissimo. Io cerco di consigliarlo con la mia esperienza di manager e questo gli da la sicurezza di tentare (infatti tentare é il primo passo verso il fallimento). Dopo aver costruito un buon rapporto professionale é nata una profonda amicizia: ci scambiamo ricordi e esperienze private e criticando i colleghi ci facciamo delle grandi risate. È dotato di uno spirito critico e trascendente abbastanza raro tra i tedeschi. Creiamo una fortissima schadenfreude augurando ai vari bastardi che ci circondano ogni tipo di situazione di vita scioccante o irreale.
Una sola pecca: probabilmente é gay. Ossi me l´ha confessato settimana scorsa durante il nostro mercoledí-birretta; lui l´ha saputo da radio-ditta, quidi un fondo di veritá c´é, sommato al fatto che ha dichiarato piú volte di essere un single convinto e di scopare quando vuole (che purtroppo ci risulta difficile da credere non essendo egli un Adone). Ne sono rimasto un po´ amareggiato ma non ne sono contrariato: é una persona squisita e non é un tipo "checca" (vedi Elton John o Platinette), piuttosto un tipo bilanciato e serio (un George Clooney in rosa). Aspetto il suo coming out e continuo a riderci insieme.

Negli ultimi tempi ho guardato il solito miliardo di film sul lavoro: organizzandoni in pacchetti di due ore visionavo 4-5 film al giorno. Mi sono scaricato tutte le puntate di "Pif - Il testimone", "Presa diretta", tanti "gay themed movie" e tanta roba di guerra.

Come ogni febbraio in Germania, l´ufficio delle tasse ti manda la Lohnsteuerkarte, con cui puoi fare la dichiarazione dei redditi. La maggioranza dei tedeschi vanno da un commercialista, che per 100 euro ti fa tutto lui ( e sono dei gatti). Il mio é un tipico topo: pelato, baffetti, basso e parlantina tipo radio gracchiante. Il suo ufficio é degno di un film di Spike Lee. Situato nel quartiere della stazione (Bronx pieno di puttane, drogati, studenti e gente a reddito basso-molto basso), si entra in un negozio stile "tutto a un euro", lo si attraversa tutto e si entra nella saletta fumatori per le cassiere. Li una bella porta verde annuncia " Steuerberater XXX".
In Germania l´imposta é alla fonte, questo vuol dire che paghi cassa malati, tasse sociali e varie ed in banca a fine mese ti arriva lo stipendio netto, per mangiare, vivere e divertirti. Se si giocano bene le carte, una persona normale come me riesce anche a farsi RIDARE dallo stato 2000-3000 euro tra chilometri percorsi, fatture privati spacciate per lavorative, finti viaggi di lavoro,...
Di trucchetti ce ne sono tanti, in futuro forse ve li racconto.

Questo é tutto per ora. Nuovi scazzi si preannunciano all´orizzonte sottoforma di attivitá team-building idiote, conferenze proibite dal budget e casini vari orchestrati dal capo degli umpalumpa che si diverte a mettermi i bastoni tra le ruote.
Ritagliatevi
la vostra libertá pagata.