Lavoro per clienti medio-grossi nei campi chimico/farmaceutico. Mi prendono per progetti di riqualifica o implementazione di nuovi impianti.
Vuol dire:
- brownfield: impianto nuovo in edificio vecchio (fatiscente e con impianti vecchi intorno)
- greenfield: costruiscono un nuovo impianto su una superficie vergine (edificio nuovo, periferie e tutto ancora da costruire, tanto spazio)
Dal 2022 data crisi energetica, guerra e resti della pandemia molte ditte chimiche hanno investito in nuovi impianti e rallentando la produzione. Questo per noi freelance è una manna.
Invece per l'industria automobilistica è stato un massacro: producono meno auto, l'indotto viene frenato, tante ditte piccole dell'indotto muoiono in un paio di mesi.
Ci ritroviamo cosi con tanti ingegneri e tecnici che per 30anni hanno costruito carburatori e moarmitte, per le grandi marche, che si trovano a piedi senza lavoro. Cosa succede? Succede che riescono a farsi prendere nelle ditte chimiche.
E questo è un bel problema.
Nella chimica la creazione di un nuovo prodotto o processo funziona cosi:
1. Un dottore in chimica vuole fare qualcosa
2. Quando ha trovato la formula e che processo ha bisogno (distillazione, rettificazione, riscaldamento, filtraggio,...) va da un "Verfahrenstechniker" o "tecnico dei processi chimici.
3. Questo progetta un "PID" ovvero Piping&Instrumentation Design, in Autocad che non è altro che uno schema con tutte le tubazioni, componenti, valvole, raccordi,riscaldamenti, etc etc. Lui traduce il proc esso del chimico in uno schema tecnico da dare in pasto agli ingegneri
4. Gli ingegneri "costruttori di impianti/macchine", con esperienza in chimica, traducono/ingegnerizzano questo PID in un 3D CAD. in pratica disegnano l'impianto sul computer e in team ci aggiungono, oltre a tubazioni, apparecchi e valvole, tutta la parte elettrica (canaline, sensori), scale, supporti, ergonomia,...
5. Am disegno finito li estrae una lista pezzi, si ordina, si monta, si installa, si mette in servizio.
Detta cosi è facile, ma negli ultimi anni i bravi "Verfahrenstechniker" stanno andando in pensione perche l'industria chimica, invasa da tanti ingegneri dell'automobilistica, credono che "un impianto chimico non è altro che un insieme di roba meccanica".
Capito il problema?
La chimica, basata su meccanica dei fluidi, termodinamica, pressione, temperatura, viscosita, reazioni viene semplificata in "lamiera, tubi, riscaldamenti" da un branco di gente che fino a poco tempo prima produceva carrozzerie e gommini per giunti dello sterzo.
Noi freelance siamo professionisti. Quelli come me con piu di 20anni di epserienza sono professionali e portano buoni consigli per sviluppare un bell impianto o un buon processo chimico.
Con tristezza noto pero sempre piu spesso quello descritto sopra: un "capo tecnico" che prima lavorava in una ditta di cerchioni che ora deve costruire un impianto di gasificazione per una raffineria...non ha il registro linguistico, non sa cosa bisogna fare quindi segue il suo istinto di conservazione e si nasconde dietro un management di facciata.
A ogni problema dice in random:
1. Dobbiamo definire il problema
2. Dobbiamo fare un analisi dei rischi
3. Dobbiamo controllare la fattibilità delle soluzioni
In pratica "cari colleghi esperti, portatemi la soluzione giusta perche se devo decidere io ci facciamo male".
Ne vedo sempre di piu e genera frustrazione. La figura del capo, che DEVE DECIDERE, in fretta per favore, ultimamente si è evoluta in questi paraculi che fanno perdere tempo e risorse perchè non hanno il knowhow per risolvere i problemi e sperano nel ritornello "un buon manager deve avere le soluzioni semplificate sul tavolo per poter scegliere senza troppi cazzi".
Che tristezza.
Ritagliatevi la vostra libertà pagata
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