giovedì 10 dicembre 2009

A letto con la porcella


Consiglio parassita nr. 36
Mai, e dico mai dire a qualcuno in ditta che non hai niente da fare. Piuttosto se lo sanno inventati qualcosa: contabilità, controllo o ottimizzazione sono argomenti vuoti ma ricchi di potere comunicativo. una di queste parole in una frase implica che sei occupato per almeno una settimana.

Lunedì sera arrivo a casa e faccio gli acquisti settimanali con Stella. Poi divano e PC. La testa comincia a ronzare.
Martedì mi alzo e noto subito che ho la stessa concentrazione di un pacchetto di pomchips.
Vado al lavoro e giunto in ufficio Milf mi guarda e dice:
- Tutto bene? Sembri uno straccio...
Infatti mi sento bello malato.
Tiro fino alle 1000: davanti al PC acceso senza fare niente, provo ad andare in internet e mi scoppia il mal di testa. Di lavorare neanche la minima voglia. Il mio team (Sacco-che-ride, Budino, Milf e Metallo) sono tutti chiusi in un acquario per un corso d´aggiornamento su di un software, per tutta la settimana, quindi non cambia niente se ci sono o no.
Busso all´acquario e sussurro: -Io vado dal dottore, sto di merda. Dite a Budino che lo chiamo dopo.
Vado dal dottore e dopo un´ora di attesa mi diagnostica l´influenza (per il test della suina devo pagare io quindi non so cos´ho). Faccio il pieno di paracetanolo, succo d´arancia, caramelle al limone, minestrine e pane e vado a casa.
Chiamo Budino:
- Ciao Budino, sono io, Tenio...
-...che voce bassa che hai!
- Sono malato, il dottore dice che non posso lavorare quindi ci vediamo lunedì prossimo. Se hai bisogno chiama che tanto sono qui a casa.

Solo Dio sa quanto mi girano le balle. Sarà una decina d´anni che non mi ammalo di niente, se non di qualche piccolo raffreddore. Tutti i giorni di malattia erano sempre falsi (malattia diplomatica) invece adesso sono davanti al PC col naso che cola, con la febbre a 38°C e rincoglionito che non riesco neanche a leggere.
Sarà il mio organismo che si adatta alla bastardaggine, ma questa mia assenza sul lavoro é centratissima: il progetto che volevo cominciare é caduto martedì mattina in standby perché Metallo é assente. Il team é bloccato al corso quindi nessuno viene e rompere. Il nuovo manager resta "stay behind" fino a gennaio.
Periodo perfetto.
Se il virus mi da pace lunedì vado a lavorare in un ufficio vuoto, poiché tanti saranno già in ferie.

Ora vi racconto i cliché trash che ogni festa di Natale della ditta mi capita di subire.
Premetto che io essendo "straniero" godo dello status di simpatico ed intoccabile di fronte al branco di colleghi tedeschi ubriachi. Posso sostare, unirmi ai discorsi e ridere senza che nessuno si ricordi di aver scambiato 4 chiacchiere con me. Infatti un gruppo di tedeschi ubriachi é proporzionalmente ubriaco al rumore che riesce a fare. I tedeschi riescono a ubriacarsi anche con l´acqua minerale, quindi una creatura come me cresciuta a vin rosso gli da tanta di quella distanza che non riusciranno mai a capirlo.
Comunque:
- Milf e Cicogna che flirtano con gli apprendisti elettricisti me lo sarei risparmiato: due 40enni in pre-menooausa contro due tecnari con gli occhi a pesce. infatti non capita niente di hardcore, peccato.
- Budino ed il capo degli umpalumpa che m´invitano a bere tequila, poi i due finiscono al cesso a vomitare le porcate che si son bevuti nell´ultima mezz´ora: KO-REA, ovvero vino rosso e coca-cola.
- l´apprendista meccanico che da bravo ubriaco-nazista mi dice che odia i turchi e i francesi, e alla mia negazione di appartenere alle due razze sopra citate mi dice: allora tu vai bene.
- il megadirettore generale che mi abbraccia e mi dice che suo figlio ha sangue Cherokee perché sua moglie é americana.
- Pecora che ride a tutto quello che gli si dice, sbevazza e non prende posizione su nessuna critica che viene urlata. Poi se ne va a mezzanotte e Lunedì ci dirà che era ubriaco perso...che loser.
- Metallo che da ganzo é sempre incollato a qualche collega e che a fine serata le ha fatte passare tutte senza combinare niente. Viene da me e parliamo di centrali atomiche.
- Ossi che da grande ha deciso di non bere e che quindi mi può riportare a casa. In auto gli racconto un concentrato di tute le cazzate che ho visto in serata. Ne riparleremo alla birretta del mercoledí.
Bella questa festa di Natale: bevuto e mangiato gratis, un sorriso per tutte le facce, tanti punti-socialitá guadagnati e nelle foto che hanno fatto mi si vede sempre sorridente e cordiale, fino alla fine.
Non glielo spiego che porto una maschera.

Ritagliatevi la vostra libertá pagata.

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