sabato 12 dicembre 2015

Porno casting parte seconda, on boarding


Consiglio parassita nr.86: male non fare, paura non avere




Giá due mesi e mezzo nella nuova megaditta. Fantozzi aveva Ragione, io pure.


Cominciamo col dire che la ditta é grande e con tanti edifici: uffici di direzione e vendita, uffici amministrazione, uffici per l´engineering, stabilimenti di produzione e stoccaggio, raffineria,...Se mi annoio mi metto il camice e vado a passeggiare col taccuino a fare finta di "studiare" problemi.


Quando sono in ufficio (enorme, con una pianta di 2m di diametro affettuosamente chiamata "baobad" per far ridere i colleghi, che non ridono) la politica della ditta é "closed doors", porte chiuse. Eh sí, le porte devono essere e rimanere chiuse poiché i lavoranti all´interno hanno un sacco da fare e non devono essere disturbati. In realtá ci si gratta per un sacco di tempo al giorno, al contrario non mi spiegherei l´inerzia lenta che tutti cercano di nascondere).
Gli uffici in faccia al mio sono del reparto aquisti. Quelli accanto sono degli altri capi progetto. In fondo al corridoio una minicucina con macchinetta del caffé. Normalmente passo le giornate a grattarmi in ufficio e ogni paio d´ore esco e non incontro nessuno.
Sono seriamente convinto che i miei colleghi, i quali si vendono per amiconi tra di loro, hanno costruito queste finte amicizie solamente grazie ai tanti anni passati insieme nello stesso edificio e grazie ai pochi momenti di solidarietá (feste di Natale,...). Momenti carichi di vergogna quando io, il "Nuovo", domando a un collega qualcosa di personale su qualcuno e lui, che il giorno prima faceva il "socione", poi non mi sa neanche dire se ha famiglia o che auto guida...




On Boarding
Da bravo leccaculo mi ero preparato a subire un´introduzione al nuovo lavoro all´insegna del "non fargli capire che sei furbo, fai l´indiano ignorante che cosí penseranno che la tua massima velocitá di rendimento sia di molto inferiore alla tua velocitá reale". Cosí il primo giorno nel tempo record di 20 minuti faccio visita, insieme al mio capo, Franz (bellissimo nome teutonico da barzelletta) a tutti gli uffici del mio edificio. Sulle 20 persone a cui mi presento, di 15 noteró nelle settimane seguenti che non avremo MAI niente a che fare e che quindi potevo risparmiarmi la tiritera "vengo-da-qui, ho fatto-sto-lavoro-qua,...". Bravo Franz.
Vengo abbandonato a me stesso nell´ufficio enorme, con una mappetta di fogli e con l´augurio "se ha domande, domandi pure ai suoi colleghi", che tanto stanno chiusi in ufficio con la politica del "closed doors".
Il primo mese lo passo imparando il piú possibile sulle macchine ed installazioni della ditta: schemi, disegni, documentazione...finalmente il lavoro che tanto amo, fare l´ingegggggnere.
Purtroppo arrivare a queste informazioni non é facile, poiché Werner, il mio direttore, ha il pallino della segretezza e non tutti hanno accesso alle stesse informazioni.
Scopro cosí che per poter curiosare nelle cartelle del mainframe ho bisogno di un autorizzazione del mio capo, che informa gli informatici (una ditta esterna) quali cartelle "liberarmi". Fino a quel momento le cartelle sono invisibili dal mio Computer. Ok, ci puó stare, ma se le cartelle sono invisibili come faccio io a chiedere quali cartelle "liberarmi"?
La mania delle autorizzazioni mi costa tante giornate passate a prendere a craniate la parete dell´ufficio. Dalla mia richiesta all´accesso dei dati passano ogni volta due giorni.


Ho richiesto autorizzazioni al mio capo per le seguenti cose:
- Server di altri reparti, un centinaio di cartelle viste sugli schermi degli altri colleghi, documenti informatici per i progetti che dovró gestire
- calendari in Outlook per riservare le sale conferenze per i Meeting
- contatti in Outlook di colleghi e fornitori
- cartelle di Outlook con calendari nascosti che neanche conoscevo come funzione (?) ma che mi servono per riservare sale conferenze
- Password per SAP, installato sul PC, utile settimanalmente, ma che nessuno si era ricordato di attivare alla sede centrale, a 300km da qui
- mio indirizzo email nella fotocopiatrice, cosí che quando scannerizzo qualcosa me lo spedisce al pc
- Password per il sistema di gestione die viaggi, gestito da una ditta esterna a 300km da qui
- essere messo nelle varie Newsletter della ditta con gli appuntamenti fissi ed importanti dei capi progetto


Secondo me in una ditta perfetta tutte queste cose dovrebbero essere state organizzate in anticipo, cosicché al mio arrivo avrei potuto cominciare in maniera efficiente l´on-boarding, per quanto riguardava l´aspetto "informativo" e "politico" del mio lavoro.
Cosí ho passato il primo mese a fare data-mining e a scrivere email amministrative a Franz, che ogni volta si scusava per la disorganizzazione e spiegava che era la prima volta  che capitava...


Morale: mi sono preso l´immpegno di fare una lista per il prossimo collega che arriverá: una FAQ list con le spiegazioni di base su quali file sono utili, dove si trovano, a chi domandare autorizzazioni e via dicendo...il mio team era soddisfatto.


Ritagliatevi la vostra libertá pagata









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