lunedì 6 febbraio 2023

La gestione di progetto per mandare tutto a puttane

La gestione di progetto per mandare tutto a puttane




Consiglio parassita nr.104: quando discuti, usa termini strani ma simpatici. Se il tuo interlocutore inizia a usarli vuol dire che accetta quello che dici e vuole farne parte. Hai vinto.


Visto la foto in apertura? é la macchina del caffè che ho comprato (100€), per non dover buttar via le 6 scatole di capsule (600pezzi) particolari di caffè che ho in cantina. Da dove vengono quelle capsule? Semplice: quando ero in container a ogni giro dei trasfertisti mi facevo portare scatole di caffè per la macchinetta di cantiere. Non avendo spazio il resto lo immagazzinavo in cantina. A fine rapporto non avevo voglia di spendere soldi e rispedirle in Italia insieme al laptop...e ora ogni mattina mi bevo un espresso e sorrido (vaffanculo capo!).


Spesso uno finisce a fare il PM pensando di essere bravo ad organizzare: i suoi progetti vanno bene ma è un crudo e secco tiranno. Oppure uno è da tanto in azienda e i suoi progetti sono supportati da varie lobby e dipendenti...ma il prodotto finale fa cagare e ci si perderà molto tempo a farlo conviviale ed utilzzabile per i dipendenti. Troppo spesso ci sono PM con meno di 5anni di esperienza (o almeno 3 progetti).

Sono un capo progetto, per grazia di Dio. Noi, insieme al mulettisti, siamo la spina dorsale dell'industria.

Un progetto è roba relativamente semplice e sottostà a 3 regole basilari:

- scrivilo su un foglio di carta cosi non lo dimentichi

- cerca di far fare tutto il lavoro pratico a qualcun altro

- sii molto ordinato

La prima regola credo sia fattibile per chiunque sappia leggere e scrivere e non abbia deficit mentali che lo spingano a mangiare carta.

La seconda regola è management duro e puro ovvero ci vuole la posizione e il carisma, e soprattutto le risorse, per poter far realizzare il progetto a degli esperti e non a noi "colletti bianchi".


(Donna che mangia carta, “De gustibus non est disputandum”)

La terza regola è secondo me la più difficile.

Io ho un background di bambino felice e multitask. Sempre a costruire, giocare, disegnare, progettare...sono nato ingegnere. Per me l'ordine e l'organizzazione sono innate. Spesso mi sono trovato a inventare sistemi e processi che per ignoranza nemmeno sapevo che esistevano (just in time, standardizzazione, ottimizzazione magazzini, algoritmi di controllo e qualità,...). 

Poi ho iniziato a leggere libri, spulciare nel web e da autodidatta ho imparato tanti metodi di management di progetto.

Purtroppo tanti capi progetto in questa professione ci cascano dentro: hanno studiato qualche ingegneria e col tempo in azienda fanno carriera. Da esperti ingegneri di progetto (tecnici esperti con i controcazzi nel loro settore di attività) finiscono per diventari dei PM scarsi e se non hanno un innato senso dell'organizzazione, devono affidarsi a sistemi predefiniti e, a quanto pare, affidabili. 

O peggio: botta di culo spaziale e subito dopo l'Universita in giovani ING. si fanno prendere come PM junior in megaditte e diventeranno "la sciagura di domani" imponendo al prossimo il sistema che hanno imparato, senza scansate o cambiamenti.


Esempio di progetto andato a puttane - Jonestown Project 


E qui casca l'asino.

Spesso un progetto è già iniziato 2 anni prima che lo riceva il PM. Ne avevevano già parlato nelle alte sfere su imboccata dei commerciali (per esempio un progetto per espandere un magazzino ed avere più riserve o in un secondo futuro aumentare la produzione). Si comincia a prendere per il culo il PM chiedendogli "una calcolazione o un capex". 

Fare un capex è una sottile arte di fottersi a vicenda. Tempo buttato via per arrivare ad una cifra, e che nessuno controllerà mai come ci si è arrivati. "Fai una calcolazione con un +/-25% di precisione, che poi il direttore la stravolge riempiendola di fumo e accorciandola di brutto, tanto per farsi dare i milioni che servono dagli investitori". A me era capitato di fare un capex per 12 mio€. Ho pompato la tabella a 15 mio€, ho cambiato l'ordine cronologico dei sottotitoli per dare "priorità" alle cose costose e sovrapompate e le cose non costose le ho rese tagliabili dal budget. me ne hanno dato 12 mio€ dicendo "lei è bravo, ce la farà anche con meno soldi"...e li ti domandi: ma se ero onesto cosa succedeva?

Un PM guadagnerà 1mio € brutti in 15anni. Poi puoi virtualmente rubarne 3 per vivere il suo progetto in tranquillità. Che mondo di merda.


5 minuti dopo che hanno confermato il capex (l'investimento), il tuo capo arriva e vuole vedere la calcolazione per gli acquisti. "Ma come? Ha fatto il capex e non ha ancora finito la calcolazione?"

La calcolazione dev'essere un po' più precisa, diciamo +/- 10%. Quindi devi andare dai fornitori a chiedere preventivi e offerte. Ma ci mettono un paio di settimane per darti questi costi. Puoi rischiare a invertarteli, come con il CAPEX, ma meglio di no. Poi devi essere pronto ad ornidare il prima possibile. 

Poi il tuo capo ti chiede "mi spedisca il planning che devo dire a quelli sopra quando avremo finito"...finora si era parlato di calcolazione...Butti giu un planning con la logica e l'esperienza che hai. AUGURI! Il planning tutti te lo accorciano perchè "prima finiamo, prima guadagniamo!" oppure te lo allungano "perchè guarda che mica possiamo fermare la produzione per lasciarti cambiare lo status quo".

Facendoti passare per un retrogrado ti obbligano a ordinare subito i componenti "che ci mettono tanto ad arrivare" ma non hai ancora iniziato a calcolare e progettare con precisione di cosa hai bisogno. Il tuo capo saggio ti frega dicendo "sono cose grosse che ci si mette tanto a costruirle, quindi possiamo prenderci un po'  di tempo per dirgli cosa e come li vogliamo".

Nello stress di tutto e tutti (perchè non dimentichiamo che dopo il kickoff si parte con tutta una serie di meeting fissi con vari team e dato l'ambiente di merda della ditta il PM deve "comunicare" andando d'accordo con tutti e fare politica più che autorità), è arrivata la prima mazzata:

- planning versione (minimo) 2 perchè solo ora ho i tempi di consegna precisi dei componenti

- i costi delle parti commerciali sono arrivati, se sei uno bravo con esperienza ci hai azzeccato, ma tutti i costi di manodopera li hai sottostimati. Se sei uno ancora più bravo ti eri inventato e nascosto un 20% di soldi di riserva quando hai discusso il capex.

- i prodotti "a lunga consegna" non potrai modificarli come diceva il tuo capo. Quindi non ti resta che cambiare gli obiettivi e costruire il tuo progetto "intorno" a questi prodotti sbagliati ed irrecuperabili. Non vuoi farlo? Costi e ritardi aggiuntivi.

Un bravo PM, dopo 5 giorni di avanprogetto sa già dire quanto bisognerà cagarsi addosso per portare a termine il progetto, in t/settimana.

Poi tutta la fase di meeting, discorsi, scazzi, conflitti, mafia, politica. Una mano lava l'altra se sei bravo a capire la gente. Poi cantiere, montaggio e collaudo e ti accorgi che con il beneplacido del direttore alla fine hai sforato di un mese sulla consegna. 

Tutto questo se al direttore non viene in mente, come mi è capitato, di inventarsi stronzate tipo "questo edificio in cemento lo si potrebbe fare in metallo quindi lo alziamo di un piano e guadagnamo spazio"...cazzata spaziale detto DOPO che il comune aveva accettato disegni, piani di costruzione e stavo mandando architetti ed ingegneri edili in vacanza...ma lui era il direttore quindi ha anche accettato 1 anno di ritardo e 4 mio € in più da spendere. ma io me n'ero già andato e ho lasciato il Ciccione ad occuparsene.

Ecco. questo è un progetto nella realtà e ho preferito accellerare sul finale perchè diventava noioso.


Quindi non fate i PM, è un lavoro di merda anche se si guadagna bene. Io lo faccio perchè lo so far bene e parassito anche meglio. Ma ne conosco troppi che finiscono in burnout o bruciati dal mobbing. 

Ma se proprio volete ridere ancora, vedrò di preparare un post sule varie metodologie per gestire - male - un progetto facendosi - molto male - e danneggioando colleghi ed azienda.


Ritagliatevi la vostra libertà pagata



 

venerdì 3 febbraio 2023

La teoria dell'80% ovvero perchè le aziende vanno male

La teoria dell'80% ovvero perchè le aziende vanno male





Consiglio parassita nr.103: racconta a tutti che la tua filosofia è "bisogna rispondere entro 24h", poi tanto nessuno lo fa ma suona megaprofessionale


Parlo con tanti ingegneri, capi progetto, operai, direttori, mulettisti. Sono un animale sociale e dopo aver rotto il ghiaccio e consolidato la fiducia, la gente racconta di come vanno le cose in ditta. I primi 3 mesi lo sappiamo tutti, la ditta è bella, si imparano le cose nuove, le abitudini, la corporation identity. Poi comincia a scricchiolare: quello li è un leccaculo, quello là ha fatto carriera perchè prima c'era suo padre, quell'altro non fa una sega, quella lì è falsa. Poi i processi non vanno bene: ordiniamo il materiale ma poi nessuno fa un controllo quando arriva e ce ne accorgiamo al montaggio. Fai un viaggio di affari e spendi mezza giornata per fare la calcolazione in excel, stamparla, farla firmare al tuo capo, metterla in SAP, in parallelo la mandi alla calcolazione (che ultimamente hanno spostato l'ufficio in Bulgaria che costa meno), poi attendi la conferma che gli è arrivata, poi stampi e fai rifirmare al tuo capo etc etc.


Da anni mi sono accorto che l'industria va bene all'80%. I prodotti vengono fabbricati e venduti, i commerciali trovano i clienti, i capi progetto hanno da fare, ma tutto è un sentiero in terra battuta, non quell'autostrada di efficienza che tanti si aspettano o vedono nei documentari di history channel quando fanno manutenzione a oleodotti o turbine eoliche in mezzo al mare. Un 80% che basta e avanza, per la qualità ed il fatturato, ma che non è sufficiente per far passare una bella giornata di lavoro ai dipendenti.


La verità è che esiste un 20%, e purtroppo sta aumentando, di fancazzismo, di "voglio arrivare alla pensione quindi meno mi muovo meno mi danno da fare", di "non vado a cercarmi lavoro in più", di terrorismo interno (io sono un parassita aziendale, come detto e stradetto il mio lavoro lo faccio e lo faccio anche bene e più velocemente degli altri, quindi non rientro nelle categorie brontolone di cui sopra). La gente si abitua a svolgere i loro lavoretti facili, si crea un automatismo e usa il resto del tempo per menare la lingua, criticare a gratis gli altri, creare malumore sfogando la loro frustrazione. Il tipico ambiente di merda.


Oltre a queste inefficienze dovute alla semplice psicologia personale entra in gioco anche una grande e brutta gestione aziendale.

Per esempio implementano un gestionale difficile da usare che alla fine usa solo il reparto acquisti e la contabilità. I capi progetto li trovano ostici e fanno tutto con Microft Project, Project libre o excel, perchè i gestionali non sono "live" oppure hanno algoritmi di calcolo dei costi collegati a banche dati e i conti non tornano mai. I magazzinieri lo usano, ma non impareranno mai come ottimizzare le loro giornate o la preparazione dei materiali delle commesse. I gestionali sono fatti cosi, scritti nel marmo e se vuoi cambiare qualcosa devi prima di tutto sapere cosa vuoi e capire se il gestionale lo potrebbe fare...dopo 5 min ne ha gia piene le balle e decidi di continuare cosi, lavorando male o trovando un metodo parallelo più facile piuttosto che litigare per avere qualcosa di più efficiente. 

Poi le implementazioni stupide tipo insegnare a una capra come funziona una reattore ad acqua pesante: "implementiamo il kaizen!". Prendono 20 cretini della produzione e gli fanno fare passeggiate per cercare errori, disordine e sporcizia, poi come i bambini dell'asilo li obbligano a fare della loro officina uno spazio fengshui che ti passa la voglia di lavorarci. Mettono il cartello "scopa" sopra la scopa, mettono il cartello "paletta" sopra la paletta, pitturano sul pavimento la zona dove va il cestino della carta. Ma porcodio sono cose logiche! Siamo così imbruttiti che ci vuole il "Kaizen" per farlo? non bastava fare una discussione a calci in culo con il capo officina e obbligarlo a mettere e mantenere l'ordine? Quello che gestisce il Kaizen di solito è un vecchio PM alla soglia della pensione che non ha voglia di usare il gestionale e che purtroppo devono usare per qualxcosa perchè tra anzianità e mafia sarebbe troppo caro da licenziare. Gli pagano un doppio stipendio per 2-3 anni poi tutti credono che il kaizen funziona e restano cristallizzati su cartelli, palette e cestini.

I mega quadri direttivi, consigliati da dittarelle di ottimizzazione aziendale, si fanno dire quello che già sanno e che mai hanno messo in pratica, a botte di 50'000€-100'000€ ad analisi. I clienti ora che hanno pagato comicamente, nei loro cervelli ad ingranaggi, pensano "allora ora sappiamo cosa fare". L'ho visto mille volte. Il dettaglio che però pochi capiscono è semplice: quando una cosa la paghi, poi vuoi averla. Io insegno spesso alla gente come migliorare la loro vita. Solo quando ho cominciato a farmi pagare ho visto i miei clienti svegliarsi e cambiare. La mente umana è fantastica. 

Pagano profumatamente per workshop da cerebrolesi, dove i giovani capi progetto assistono ad un teatro normalmente di un vecchio PM e un giovane PM (se di colore fa piè effetto) con l'accento inglese, dove in 8 ore analizzano un problema reale che è un millesimo di quello che un PM vede passare nell'arco di un mese, e si finisce la gionrata con il solito esercizio "create un team e costruite la torre più alta che potete usando nastro adesivo e spaghetti". in 15anni di carriera ne ho costruite 3 di torri. Dopo 2 minuti sono crollate e abbiamo perso.

Eddai, parliamo delle risorse umane: all'inizio le confondevo con la contabilità ovvero quelle signorine che ti stampano la busta paga a fine mese o a cui dici "ho dimenticato di timbrare ma sono arrivato alle 08:00". Poi facendo colloqui di lavoro ho pensato "be, fanno da scout per trovare nuovi dipendenti quindi scrivono gli annunci secondo quello che i capi dipartimento gli dicono su che tipo di schiavo hanno bisogno". Basta. è cosi. Poi però col tempo mi accorgo che manca una figura che controlla se il personale è adatto alla funzione che deve espletare, qualcuno che studi e migliori l'organigramma per rendere l'azienda più efficiente, qualcuno che propone il prossimo candidato alla carriera. Ma chi ha le antenne per sentire se mancano risorse (dipendenti) e deve segnalare di cercarne o addirittura attivarsi lui stesso? Ma si, le risorse umane! Mai e dico mai ho conosciuto una risorsa umana che ha fatto più di presentarsi ai colloqui con i nuovi dipendenti. 


E terminiamo con il tema a me più caro: la frustrazione generale che trasforma ogni ditta in un inferno dantesco. 

Ci sono due gironi: quelli che stanno male perchè vedono che solo l'80% funziona e quelli che riescono a fregarsene e tirano quatti quatti fino alla pensione.

Il 99% dei miei colleghi non si faceva i cazzi suoi. Sempre attenti a spiare tutto e se trovavano un errore subito a spifferarlo per fare carriera o peggio, per non far fare carriera al malcapitato. Tutti vogliono solo profilarsi ma non portando qualità al loro lavoro, bensì a spese degli altri. Nei meeting, come capo progetto, ogni volta che facevo una domanda nessuno voleva rispondere. Nessuno voleva "salire sul palco e dire la sua idea" perchè in quel momento si sarebbe attivato il tiro al piccione e lo avrebbero massacrato, sempre e solo per profilarsi migliori di lui. Spie, falsi amici, leccaculo, immafiati, di questo vedo spesso in tante aziende. Si pensa che l'uomo più diventa adulto, più diventa saggio invece la nostra società consumistica e capitalistica sta spingendo verso l'individualismo, il "io prima degli altri", morte tua/vita mia e nelle aziende si sottostima questa negatività che finisce purtroppo in mobbing, in burnout, in boreout, in licenziamenti di quelli "bravi".

Quindi guardate nella vostra ditta e se pensate "da noi funziona tutto al 100%" vi state raccontando balle da solo. Nemmeno nell'esercito, dove i "dipendenti" sono obbligati a fare quello che vogliono i capi, vi è un inefficienza di fondo.

Finisco con un aneddoto sociale: nel 2016 lavoravo in una megadittachimica. Una collega della mia età, attiva nel sindacato per cementare meglio il suo culo in ditta, ai primi accenni di conflitti tra me ed il mio vecchio capo viene nel mio ufficio e platealmente mi da un consiglio "questa ditta è come un fiume: se segui la corrente vai tranquillo, se ti metti di traverso anneghi". Grazie stronza lo avevo già capito ma sono di un'altra scuola di pensiero. Poi me ne sono andato, mai più vista. L'anno scorso, in pieno covid, un mio amico (ex-collega nella megadittachimica) divorziato e bisognoso di figa si è abbonato ad un sito internet per porcelloni...e chi ti trova? La collega di cui sopra che a quanto pare oltre a fare la sindacalista in facebook fa la mamma premurosa e partecipa alle vendite di torte del suo bel bambino, ma poi nella sua "intimità davanti a 8 miliardi di esseri umani" si offre a sconosciuti, gratuitamente, per vari tipi di penetrazione e sesso di gruppo. Completa la descrizione con foto a gambe aperte e tette al vento...cosa devo dire? Dobbiamo accettare tutto e dire "si va bene, sono cazzi suoi, non fa male a nessuno e poi alla fine siamo tutti animali?". Io non lo dico. Io mi faccio un sorriso e penso che se fossi in lei ci penserei due volte a offrire munizioni gratuite per farsi rovinare famiglia e carriera.  

Ritagliatevi la vostra libertà pagata.


lunedì 30 gennaio 2023

Il mio capo: lo Stronzo Supremo

Il mio capo: lo Stronzo Supremo


Consiglio parassita nr.102: riconosci il collega arrampicatore e stagli lontano, ma ancora più importante non dargli appigli per spingerti giù.


Quindi a fine 2021 finisco la mia attività di dipendente capoprogetto capocantiere in fonderia per ditta italiana. Il progetto in se sarebbe ancora durato fino a metà 2022, se si seguiva il mio planning.

Provo a discuterne con il mio capo ma fa muro di gomma: "se a giugno finiamo, poi ti lascio in strada, questi erano i patti".

Il mio capo è romagnolo. Grande cristiano che ogni domenica si fa lavare i peccati con l'idropulitrice. Non ha amici, non ha hobby. Lavora 24/24, 7/7. Si porta il peccato di un divorzio ma poi ha una nuova moglie e figlia. Tutti i suoi dipendenti lo odiano per la sua freddezza. Io almeno lo vedo ogni 6 mesi e tutti i nostri rapporti sono solo per telefono. Mi insegna tante cose della serie "cosa non fare per essere un bravo manager".

- quando ci sono problemi, sposta il boccino al tuo nemico e fagli perdere tempo.

- quando il cliente ti da una mano, spingi spingi spingi per sfruttarlo il più possibile

- ognuno ha la sua funzione. Tienilo li e non fargli fare carriera che poi bisogna riorganizzarsi e reimparare a gestirlo.

- se vuoi vendere una commessa di 2 milioni di €, chiedi al tuo contatto dal cliente se vuole 30'000€ per farti vincere l'appalto.

- dai mazzette alle altre ditte che lavorano con te in cantiere, pensando che in germania questo potrebbe aiutarti con il cliente finale.

- se non riesci a spodestare qualcuno, fattelo amico.

- proponi ai tuoi freelancer di essere pagati in nero su conto estero

- per quel che riguarda la sicurezza, fai il minimo sindacale che vada bene al cliente, e fottitene dei tuoi dipendenti se si arrampicano con imbragature vecchie e logore.

- se un tuo dipendente deve avere una formazione e presentare unc ertificato, chiama un esperto di sicurezza e fatti stampare il certificato. Poi spiega in 2 minuti cosa deve fare il tuo dipendente per certificare le cose del cliente.

- con i soldi si risolve tutto


Potrei continuare ancora un bel po' ad elencare le porcate che ho visto. E io tutte le volte a spiegare che no, in Germania non si fa così e di conseguenza a perdere punti con il mio capo.

Poi a fine anno faccio capire che non voglio continuare. Mi chiedono di fare un offerta, gli chiedo 3 volte di più. Il direttore mi chiama e mi intima di ritirare l'offerta che "neanche Einstein si fa pagare cosi tanto"...prego, ma voi avete bisogno di me, non di Einstein.

Poi a fine novembre il mio capo fa meeting con il cliente e gli dice che Tenio purtroppo non sarà più qui nel 2022....io lo prendo per il collo e gli dico "che mancanza di rispetto dirlo al cliente senza parlarne con me". Lui mi dice "ti sei tagliato le gambe da solo, ma se vuoi continuare possiamo parlarne. Io ti offro 4000€ netti al mese.". Rispondo che ne voglio 4500€. "Ora sono 3000€ al mese. Ogni volta che tu vai su, io vado giù.". Sorrido. Me ne vado. Tra vacanze non fatte e mallattia simulata tutto dicembre me ne sto a casa a grattarmi e che vadano affanculo.

Quindi il contratto scade il 31.12.2021. Dopo Natale mi chiamano che devo consegnare il laptop e le varie cose che ancora avevo. Rispondo che gliele ridò quando mi pagano l'ultimo stipendio. Il direttore mi scrive che se non glieli spedisco subito mi pianta denuncia per furto. Gli scrivo, in copia a tante altre persone "data la mancanza di fiducia reciproca, il laptop resta a me come garanzia. Tu direttore fai il tuo lavoro e PAGAMI se no sono io che vi pianto denuncia!".

Mi rispondono che sono d'accordo, entro 2 giorni mi pagano e io gli rido il laptop.

Poi mi chiama il direttore e mi dice che sono un INCAPACE, uno STRONZO, che smettere di lavorare per loro è stato come BUTTARE VIA UNA ROLLROYCE...gli ho riso in faccia. Un direttore di una megaditta che scende a bestemmie contro un ingegnerucolo come me...che povertà d'animo.

E questa è stata la fine da dipendente di una ditta italiana. Bellissima esperienza, conosciuto brava gente, imparato che di stronzi ce ne sono tanti anche li e cosa più importante, capito cosa voglio fare in futuro.

Ma questo ve lo racconto al prossimo giro, il mio 2022 è stato magnifico tra Germania, Bosnia, Italia e tanta tanta industria.


Ritagliatevi la vostra libertà pagata.


P.S. Questa settimana mi arriva un whatapp dal mio capo "abbiamo chiuso il cantiere". Gli rispondo "bene, hai bisogno di qualcosa?". Mi risponde "No grazie, volevo solo che sapessi che abbiamo finito la commessa con successo". Ho acceso una sigaretta, ho sorriso e ho pensato "se finire una commessa con 7 mesi di ritardo è un successo, come al solito non ho capito un cazzo di come gira il mondo" e sono andato a letto felice.



lunedì 23 maggio 2022

Il mio covid: guida per sopravvivere in un mondo di pecore



Consiglio parassita nr.101: in home office, comprati una poang all'ikea, appendici davanti il monitor, prendi mouse e tastiera sulle coscie e fatti le tue session di PC spaparanzato come in salotto 

Quindi mi ritrovo dal 1.1.2020 in fonderia, a finire un impianto robotico come capo cantiere. Dopo 2 giorni è chiaro che hanno bisogno un capoprogetto e mi prendo volentieri un sacco di roba da fare atuonominandomi "quello che prende le redini e finisce sto progetto di merda": ufficiale di collegamento tra cliente e la mia ditta, pianificare attività, contattare fornitori regionali e in Italia, gestire trasferte dei miei colleghi, tanta politica e traduzioni italiano-tedesco. Non mi annoio. classico lavoro da Project Manager che ho fatto finìora, ma con gli italiani.

A inizio febbraio comincia la propaganda del virus: ci scherziamo sopra mettendoci le maschere a gas e sfottendo i cinesi. Poi scoppia la bomba.

A marzo la fonderia decide di chiudere per 6 settimane per lockdown. Tante altre fabbriche e servizi in Germania pure. Noi cittadini ci troviamo a dover camminare in strada con 3m di distanza uno dall'altro. Ancora niente mascherina ma tanto tanto caos. I miei trasfertisti vogliono tornare a casa, hanno paura, ma il cliente dice "se ne vanno quando hanno finito"...comincia il gioco del chi-ce-l'ha-più-lungo e io a fare da tramite. Alla fine vinciamo noi e io rimango da solo in container a guardare i robot.

In Italia panico: tutti chiudono, lockdown totale. Da noi in Germania tutto tranquillo, solo che dopo le 23 se non hai un cane da portare a spasso te ne stai chiuso in casa.

Vediamo le bare di Bergamo in TV ed il mio cliente dice "voi italiani, perchè morite tutti? Non avete gli ospedali?"...io incasso senza spiegargli che non sono italiano e che trovo il suo primitivo razzismo molto infantile. Il mio capo stronzo mi ha obbligato a essere gentile.

Mi chiama il superdirettore dall'Italia: "Mando tutti in cassa integrazione per 6 settimane quindi anche tu che costi caro te ne stai a casa". Io mi oppongo e patteggio un "sto a casa, ma se c'è qualcosa da fare in cantiere mi paghi le giornate, dittatore di merda"...logicamente sto a casa sulla poang a fare traduzioni e mi faccio pagare tutto (2 soli giorni di cassa integrazione).

In pratica tutto marzo, aprile e maggio sono da solo col cliente, a fare la polvere in container o a casa in "lockdown-ma-che-poi-posso-uscire-lo-stesso-fino-alle-23": mi impongo di non sprecare questa vacanza pagata. Imparo a cucire il cuoio e mi faccio cinture, borse da metallaro e altro. Reimparo a ballare il tiptap, compro l'impossibile su amazon, imparo a scassinare lucchetti e serrature, metto in ordine casa, riattivo la stampante 3D e stampo meccanismi...in pratica il mio lockdown è stato un corso di aggiornamento condito da "tante cose che sognavo di fare ma non ne avevo mai il tempo".

I trasfertisti tornano a giugno in un cantiere (l'unico in tutto lo stabilimento), pieno di cartellonistica "tenere le distanze, lavarsi le mani, vietato ai cani e agli italiani". Ambiente di merda tra noi e il cliente che ci vede come untori. Il secondo progetto che dovevo seguire viene congelato.

Per entrarci devono fare 14giorni di quarantena in hotel poi visita dal dottore della fonderia, che non sa cosa fare e gli misura la pressione, ascolta il torace e boh...chiamo il dipartimento della salute e non sanno come fargli fare la quarantena. Mi dicono "faccia quello che dicono in TV"...grazie al cazzo. Li chiudo in hotel e gli porto cibo e altro. Poi gli porto il grill elettrico, poi gli porto birra e Diplomatico e la quarantena diventa uno dei momenti più belli che ho generato con i miei colleghi.

Poi in estate liberi tutti. Finalmente dopo 6mesi posso tornare in patria e abbracciare i miei.

Arriviamo a novembre e devo portare il cliente in Italia per dei collaudi: tutti con la mascherina, tutti a lavarsi le mani, tutti ad avere paura...noi in Germania mega ce ne freghiamo di mascherine e tutto il resto.

Natale triste seguito da Capodanno moscio.

A gennaio cominciano a vaccinare. Io no. Non mi fido: hanno fatto 3 mesi di test (3 donne incinta fanno un bambino in 3 mesi? Impossibile, illogico). In tutto quello che leggo dalla stampa su lockdown e regole non c'è una logica medica o sociale o pandemica che tenga. I numeri dei malati e dei morti cambiano tra stampa, internet e giornali. Ci sono troppi interessi economici e poilitci in gioco. Mi sento manipolato.

L'isteria aumenta di giorno in giorno anche in Germania: sempre più mascherine. Diventiamo come l'Italia di alcuni mesi prima.

Poi cominciano a dire "se non hai il greenpass non puoi andare al ristorante", poi alzano il tiro: "i no wax sono brutti e puzzano" e via dicendo, conosciamo la stoira. Qui in germania torna lo spettro del 1933: i vicini di casa si coalizzano sfottendo quelli che non credono al vaccino...vorrebbero che siano portati alla rieducazione (l'ho sentito con le mie orecchia da quella cretina che sta in fondo alla strada).

Più loro alzano la pressione, più io sento di dover ribellarmi.

Arrivano i miei colleghi dall'Italia: tutti del modello "io tengo famiglia", "se voglio lavorare devo fare il vaccino", "chi non si vaccina poi si ammala e ruba il posto in intensiva a uno che si è vaccinato", "non è vero che è come nel nazismo, siamo tutti nella stessa barca", "voi no vax siete degli imbecilli egoisti e dovete crepare", "voi no vax se vi ammalate dobbiamo lasciarvi in strada a morire perchè siete inferiori"...impossibile discuterci. Comicnio a raccontare la balla che ho fatto lo Sputnik, che non posso mischiarlo con gli altri vaccini, che non ho diritto al greenpass perchè lo Sputnik non è riconosciuto...alla fine con pietà mi accettano e finiamo di scannarci a vicenda. Coglioni.

Poi la prima trovata macchiavellica: ogni tanto, anche se vaccinati, i miei colleghi devono fare un test rapido per prendere l'aereo e tornare a casa: trovo alla Croce Rossa un corso per fare i tamponi e posso stampare certificati negativi, con firma e tutto (ma senza QR).

63€ spesi benissimo: faccio i tamponi (quelli da 2cm) ai miei colleghi, firmo i fogli e via, liberi tutti!

Nella piena ufficialità e legalità.

Quando ce l'ho bisogno io, mi tampono, faccio certificare da una infermiera mia amica (controllo parallelo) e via, libero!

Praticamente fino a oggi mi sono spostato cosi: testandomi a spese del padrone, per lavoro. Siamo in una pandemia di carta!!! 

In Germania dal 15 novembre 2021 al 15 marzo 2022 non sono più potuto andare al ristorante o dal barbiere perchè senza vaccino...non mi sono perso tanto. 

Però sono riuscito comunque, con il mio nuovo lavoro, a spostarmi in tutta Europa: Svizzera, Spagna, Francia, Italia. Mi è bastato l'allenamento nel leggere gli ordinamenti covid nei vari paesi per aiutare i miei colleghi trasfertisti. Così saltano fuori atre machiavellate:

- per 5 giorni, con invito del cliente, si può entrare nel paese senza essere vaccinati ma solo col tampone di  entrata e senza dover fare quarantena

- per max 24ore, si puo entrare anche senza tampone e senza 3G

- per comprovate esigenze lavorative ci si può muovere senza tampone e cade l'obbligo di quarantena

etc etc

In pratica prima di partire mi stampo carta su carta, salto in auto e vado dove voglio per lavoro. Altro che le boiate sui TG "non si può andare in vacanza di qui e di la"...io e tutti i miei trasfertisti siamo sempre andati in giro senza troppi problemi, bastava leggere i regolamenti e pregare San Cristoforo.

La più bella all'inizio di quest'anno: devo andare all'estero per lavoro, una semana. Solo che la legge di questo paese dice "se non sei vaccinato, puoi venire a lavorare, ma non puoi dormire perchè hotel, pensioni o altro non possono tenere "non vacinados".

Telefono a un B&B chiuso per fuoristagione e gli chiedo se possono aiutarmi: claro que si! Loro sono chiusi e non devono allertare l'interpol per gli ospiti che tengono. Io li pago in nero...fantastico barbatrucco in cui siamo tutti contenti e mi permette di "dormire" in questo paese idiota e anti no-vax!

E cosi arriviamo ad oggi, dove tanta gente "casualmente si prende un infarto, collassa, sviene, ha una iocardite, anche se ha fatto una vita sana e felice (ma sono boosterati con proteine spike che flagellano il sistema cardiocircolatorio)", con me NON VACCINATO, GUARITO DAL COVID (che mi sono preso a Pasqua e mi ha dato una notte di febbre e basta (tecnicamente il mio dottore mi aveva detto che il covid mi uccideva...stronzo) e CON UN BEL GREENPASS che ora non interessa più a nessuno, PorcoDio.

La mia famiglia lo stesso: tutti contro il vaccino, tutti a scovare barbatrucchi, tutti che hanno preso il covid e non hanno avuto niente più di una febbre. Covid de chè? Ma poi obbligati a stare in casa e farsi denigrare dai "cittadini di serie A".

Poi arriva la guerra in Ucraina, altra farsa psichedelica e il covid viene lentamente declassato a "influenza stagionale". 

Due giorni fa cominciano a parlare del vaiolo delle scimmie...ma andate affanculo una volta per tutte e smettetela con questa cattiveria gratuita e vessazione del popolo.


Io comunque, vada come vada, troverò altri stratagemmi per muovermi senza dovermi vaccinare, ho ho ho ho ho.


Ritagliatevi la vostra libertà pagata e non fatevi vaccinare che vi piglia l'infarto!





giovedì 28 aprile 2022

La stella a tre punte

La stella a tre punte





Consiglio parassita nr.100: con il cappello in mano si conquista il mondo

Wow, 100 post! E la vita continua a sorridermi.

Siamo rimasti a fine anno 2019...ero disoccupato, stavo cercando un nuovo lavoro. Alla fine ho firmato per una ditta italiana che aveva estremo bisogno di un site manager (mezzo capo cantiere, mezzo capo progetto).

In pratica hanno un impianto automatizzato da collaudare, ed un nuovo impianto da costruire. Volevano uno scaldasedia che parlasse tedesco e italiano per far contento il cliente per 1 anno.
A dieci minuti da casa, lavorare con italiani, capo 1200km via dalle palle, star li seduto a far di si con la testa, 70'000€ di paga...mi son detto che potevo provarci.

Inizio a stare ore e ore seduto in un container 3x3m accanto alla linea di montaggio. Ogni tanto viene un tecnico dall'Italia e chiudiamo punti del collaudo. Poi orrore: IL COVID!

Da febbraio a maggio la produzione si ferma, lockdown totale dell'industria automobilistica. 

Io passo le giornate da solo in container o a casa a grattarmi. La paga dall'Italia arriva sempre, leggo libri e guardo film in container.

In giugno si riparte, ma il cliente non vuole darci il collaudo: nuovi ciappini da riparare, nuove domande,...butto via un sacco di tempo in meeting inutili (a oggi, Maggio 2022, l' impianto produce ma è sempre senza collaudo).

Dobbiamo costruire il secondo impianto e io organizzo maestranze, fornitori, spazi, sicurezza,...il cliente congela tutto fino a giugno 2021...
Io resto in container a provare a finire almeno il primo collaudo. Ho tanto di quel tempo che comincio a rispondere a inchieste e guadagno 10€ al giorno in Bitcoin :-)


Dopo mesi di litigate, in ottobre il cliente accetta almeno di pagare il metallo dell'impianto che è stato montato in prova in Italia.
A novembre scendo con il PM e facciamo un precollaudo, a dicembre un secondo precollaudo ma lo faccio io in teleconferenza girando per l'impianto con il cellulare in teleconferenza...Da natale a capodanno mi arrivano 40 TIR di materiale da stoccare in un magazzino vicono alla fonderia, gestito da turchi...

Da gennaio a giugno di nuovo seghe su seghe in container. Solo che il cliente è nervoso ed il mio capo fa lo stronzo e tiranneggia.

Di negativo è che l'impianto ' rumoroso, il container ridicolmente piccolo (devo tenere le porte aperte ed il laptop su un tavolino ikea avvitato alla parete), l'odore di ammina (pesce & ammoniaca) ti si attacca ai vestiti ed ai capelli. Il cliente è composto da 15 persone che a rotazione mi rompono le balle per dei ciappini.

Di positivo c'è che sono vicino a casa, paga bella, laptop hp Zbook velocissimo, carta SIM flat rate in tutto l'universo, km pagati, capo fuori dai piedi, colleghi che quando salgono mi portano prelibatezze dall'Italia, ogni settimana cena di cantiere con i colleghi in ristoranti 5stelle e paga la ditta...why not?

Il PM del primo impianto è un nano con la sindrome di napoleone. da 40anni fa inciuci, si profila, un vero bastardello. Mi gioca contro e mi usa come capro espiatorio (io, un esterno...). 
Il PM del secondo impianto è un 30enne imberbe, acerbo, credulone. Finisco per diventare il suo "fratellone" e gi faccio coaching tirando acqua alla mia ditta.

Finalmente a giugno 2021 si comincia: fondamenta, metter giè metallo, fare nuovi planning, fare nuovi planning, fare nuovi planning...il giovane PM è talmente inutilizzabile che siamo arrivati alla versione 25 del planning e ancora non funziona bene.

 
Tutto bene fino al 31.12.2021...


Questo posto è il numero 100...il destino lo ha messo rotondo rotondo come una pietra di volta. da qui in avanti solo risate e professionalità: "With Tenio no throubles, ONLY SMILES!"


Ritagliatevi la vostra libertá pagata




lunedì 10 febbraio 2020

Arriva la Brexit e tutti si svegliano




Consiglio parassita nr.99: non fare al prossimo quello che non vorresti sia fatto a te. Vivi e lascia vivere. Combatti contro l´ignoranza e la maleducazione. Sempre.

Comunque tutto andava bene fino ad settembre. Qualche colloquio, tanti futuri capi stronzi, arroganza a gogó. Tanta vacanza e tempo in famiglia. Ma da ottobre comincia a far freddo, le giornate si accorciano, l´orologio comincia a fare tic-tac e comincio lentamente a cagarmi in mano: a gennaio vivró con le mie riserve o diventeró il primo super ingegnere in assistenza?

Comincio ad avere colloqui fortunati ma che finiscono in niente: sempre troppo qualificato. Comincio a girare per interinali/uffici d´ingegneria...troppo qualificato e caro. Sono cosí stronzi che piuttosto di ammettere che non riuscirebbero ad affittarmi perché chiedo troppi, mi criticano fin sul piano personale. Figli-di-puttana. Sará divertente quando il mondo gira e vengono loro a chiedermi lavoro...

Decido di abbassare il mio prezzo, reinvento il mio CV per adattarlo alle candidature ma niente. Sono in un circolo vizioso di ditte che cercano personale, vogliono il genio, poi al colloquio salta fuori che "volevano solo tastare il mercato" e che se possibile vorrebbero un Grande Ingegnere, ma possibilmente uscito ora dall´uni e che si fa pagare in pacche sulle spalle. Molto frustrante ed il tempo passa.

Poi arriva il Brexit...nel giro di una settimana le ditte in Germania sanno cosa fare: stavano aspettando, le bastarde.
Tutti aprono il cassetto e tirano fuori il fascicolo "cosa fare dopo che sappiamo cosa succede sul Brexit"


Cominciano a chiamarmi cacciatori di teste, le ditte rispondono nel giro di 3 giorni alle mie candidature. Giro in auto da colloquio a colloquio ed in novembre trovo 5 ditte che mi vogliono:

- Ufficio d´ingegneria a Francoforte: non sanno bene cosa posso fare, mi offrono un posto come disegnatore a 55´000€...ma andate affanculo

- stessa ditta ma a Basilea: posto da capoprogetto per 115´000€, ma poi sono via tutta la settimana a girare per la Svizzera, vivo in Svizzera,...perché tornare in Svizzera?

- una ditta di automazione che cerca un site manager qui vicino in fonderia...mah, non so, di nuovo un esperimento...

- Una ditta che spedisce ingegneri all´estero ha bisogno un capoprogetto al Bodensee, di nuovo via dalla famiglia ma 80´000€

- una ditta simile, 75´000€ e mi mandano a Rotterdam in raffineria.

Faccio i colloqui, mi faccio pagare le trasferte e poi firmo con quella che mi manda a Rotterdam, come capoprogetto-consulente per Turnaround, almeno se va male dal primo febbraio 2020 ho un lavoro e vedremo quanto resisto via dalla famiglia.
Sono cosí presi da me che a novembre mi invitano (in nero) dal cliente a Rotterdam (volo e tutto il resto pagato) per presentarmi...tempo perso, madonna quanto sono arroganti sti olandesi. 
Conosco 2 futuri colleghi: uno vecchio, divorziato e frustrato che ha bisogno soldi per pagare i debiti della sua ex-ditta, l´altro che dopo essere stato buttato fuori dalla Bayer, dopo aver fallito con la 2 moglie, vuole lavorare "a sbalzo" e dice al cliente che sara felice di venire a Rotterdam perche la birra é buona e le ragazze (quelle nelle vetrine) belle...Facepalm totale da parte mia...ma come fai ad essere cosi poco professionale davanti al cliente? 
Ma poi continua: raffineria con divieto di fumo ovunque, generatore di fosgene proprio dietro l´ufficio...per fumare bisogna uscire dalla porta principale, 5 minuti in auto da dove stavamo parlando...pausa di 5minuti e lui comincia a snervare il cliente che non ha senso andare fuori a fumare e che ha gia visto un posto, in fondo al prato, vicino alla recinzione, dove in futuro si potrebbe mettere un portacenere...che cazzone.

Ma intanto la ditta in fonderia si fa piú interessata: ci si incontra, parliamo e saltano fuori un paio di cose. Andiamo a cena, mi pagano quello che voglio, hanno bisogno di uno come me, che sa muoversi in Germania e che conosce i tedeschi...

Ritagliatevi la vostra libertá pagata!

lunedì 3 febbraio 2020

La ditta che non vuole dipendenti



Consiglio parassita nr.98: nella borsa dell´ufficio, tieni sempre:
- medicine (aspirina, AlkaSeltzer,Iboprofeno, cerotti,...
- fazzoletti
- ombrello
- caricatore, cavi USB e akkupack
- penna, matita e blocco notes
- coltellino multiuso


Ma come dimenticare la mia stronza della disoccupazione:
"Tenio, il suo tedesco forse non é abbastanza buono, lo si vede dagli errorini che ha fatto nel suo curriculum, quindi dato che io non sono tenuta a correggerlo e che neanche al corso di tedesco devono correggerlo, cazzi suoi. Ma potrebbe partecipare ad un corso di motivazione personale"
Dai dai dai, l´ho sempre sognato:

mi passa un buono per 8 ore da un coach motivazionale.
Ufficio in zona post industriale, quei classici palazzoni con le pareti in cemento armato decorate con quelle pianelle di aggregato cemento-sassolini. Interni con soffitti gialli dal fumo, quando in ufficio si poteva ancora fumare (alla faccia del fumo passivo).
Il mio coach: nato a Praga, cresciuto in Germania, enorme, peloso con i capelli lunghi e occhiali alla John Lennon. Un brozzone.
Mi spiega che l´obiettivo non dev´essere prendere il primo lavoro che capita, ma saper scegliere e rinunciare se il lavoro offerto non mi aggrada...si, ok, ma tengo famiglia e anche se prendo in primo che capita non é che ci devo stare fino alla pensione...
Poi mi chiede cosa é importante per me in un lavoro, mi fa leggere una lista di valori (fedeltá, accettanza, riconoscimento,...) e mi dice di sceglierne 5, poi mi smerda dicendo che dovevo sceglierli tutti perché l´essere umano vive di valori se no si demoralizza.
Ecco, 8 ore di questi esercizietti per capire la Veritá...buono che era pagato dalla disoccupazione...se qualcuno ha interesse scrivo un post apposito con il riassunto del coach.

Fazit: ne esco molto motivato e scrivo una bella lettera di candidatura, un poco arrogante ma che desta l´interesse. 

Passano i mesi, arrivo a 100 candidature, di cui il 20% finisce in colloquio e l´80% non mi vuole:

- fino a fine marzo c´erano solo posti per testare il mercato, poiché le ditte chiudevano l´anno fiscale e non avevano ancora definito il budget per il nuovo personale da acquisire
- da marzo a luglio tutti a cercare l´esperto, tutti con fare faccente e la puzza sotto il naso per la serie "possiamo scegliere chi vogliamo quindi se non troviamo il migliore fa niente, aspetteremo"
- luglio: tutti in vacanza, non si muove niente,produzione bloccata
- agosto: tutti tornano dalle vacanze, i contratti stagnano e vanno in panico che forse non riusciranno a finirli per la fine dell´anno. Di corsa a cercare risorse e non sono piú tanto sbruffoni

Finalmente il periodo giusto?

Ritagliatevi la vostra libertá pagata!