venerdì 15 aprile 2011

Restiamo umani



Consiglio parassita nr. 59
Anche una scintilla di ribellione puó scatenare una battaglia. Disseminane piú che puoi uando parli con i colleghi: genera caos, crea anarchia.


Ieri sera arrivo a casa alle 1800. Sveglio Stella che dormiva perché ha il turno di notte e mi piazzo davanti al PC aspettando che si alzi. Sul sito del corriere un bel titolone: Vittorio Arrigoni rapito.

Per tutta la sera leggo vari articoletti: rapito dagli ultranazionalisti, 30 ore poi lo fanno fuori,…capisco subito che la cosa puzza: perché rapirlo quando se era a Gaza per aiutarli? Perché l´hanno permesso dato che era beneamato dalla popolazione ed aveva contatti con tutti in quel piccolo pollaio che gli israeliani hanno fatto di Gaza? Per me è il Mossad che da tanto tempo voleva farlo fuori (e gliel´aveva giurata). Vado a letto sapendo che ormai era perduto.

Infatti stamattina, sveglia alle 0800, accendo il PC e leggo che l´hanno assassinato, senza attendere la fine dell´ultimatum di 30 ore. Era chiaro che dovevano farlo fuori e giá che c´erano danno la colpa a qualcun´altro per generare ancora piú odio e problemi fra le varie fazioni. Ora partirá il valzer della Farnesina e dei vari ministrucoli e neofascisti…tonnellate di commenti, titolini, idee, ricordini, insulti sia a sinistra che a destra. Povera famiglia di Vik che deve subirsi il tutto.

Perché parlo di Vittorio Arrigoni? Perché dal lavoro ne seguivo il blog giá da 3 anni: le descrizioni delle porcate israeliane durante “piombo fuso”, i cecchini che tirano sugli agricoltori palestinesi al confine con Israele, bambini feriti, dilaniati, assassinati dagli F16…ogni giorno qualche post da stampare e da leggere per perdere tempo sul lavoro, informandomi.

Addirittura l´anno scorso Arrigoni venne a presentare un suo libro nella mia cittá, qui in Germania. Ero in centro con Stella e mi sono distaccato: - Ci vediamo fra un oretta, voglio andare a vedere un blogger in una libreria.

Quando arrivo all´incontro ci sono una decina di persone, tutte sui 40-50anni, tutti sinistroidi tedeschi. Arrigoni e fuori sul marciapiede che fuma una sigaretta parlando con il suo traduttore.

Io son li, a 10m da lui, con la coda dell´orecchio ascolto la sua voce e penso: “È un grande. Il suo lavoro è importante. Lui vede cose terribili tutti i giorni e me le racconta”.

Sembra un “Davide Vandesfroos” un po´ piú basso. Una bella barba di tre giorni. Un viso duro e carismatico. Una kefiah al collo. Il cappello floscio in testa.

L´ho visto in faccia. Ho visto la faccia dietro tutti quegli articoli di denuncia e di pietá. Ne ho sentito la voce e ho capito che qualsiasi persona puó fare la differenza sacrificandosi per una causa.

Seguo la presentazione per una decina di minuti, poi arriva Stella e ce ne andiamo. Ritorno al mio mondo Kellogs fatto di lavoro, di mobili ikea e di sogni consumistici.

Di salutarlo non me la sentivo. Di lodarlo o ringraziarlo neppure.

Oggi leggo che l´hanno ucciso, assassinato, soffocato e mi fa strano.

Da quando l´ho visto l´hanno scorso le nostre vite sono continuate: io ho visto i semi del mio carattere ribelle sradicare la mia carriera e generare la spinta per cambiare una fetta del mio mondo, lui era tornato a Gaza e scriveva ogni giorno le ingiustizie e le tristezze di un popolo fiero ma sopraffatto dal potente di turno. Ieri sono salito in auto e sono andato a lavorare, lui invece è stato rapito, trasportato, malmenato, filmato, insultato e ucciso.

Mi fa pensare questa cosa.

Non dico di aver perso un eroe perché le mie battaglie le combatto senza una bandiera, però era bello sapere che qualcuno stava facendo qualcosa per aiutare i disperati di Gaza.

Dico piuttosto di avere perso un collega: con i suoi articoli mi ha fatto conoscere una realtà di un paese vicino ma lontanissimo, nato da un sogno europeo in un mondo arabo capriccioso.

Mi hanno ucciso un blogger, e questo mi fa triste.

Sit tibi terra levis.

In suo ricordo, per oggi, termino il post con il saluto a lui piú caro:

"Restiamo Umani

Vik da Gaza city "

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